Reato di aggressione, la Conferenza di Kampala

L’art. 5 dello Statuto di Roma, che nel 1998 istituiva la Corte penale internazionale, pur indicando l’aggressione tra i crimini di competenza della Corte, rinviava a un momento successivo la formulazione della sua definizione e le condizioni per l’esercizio della giurisdizione su di essa.

I negoziati svoltisi durante la prima Conferenza di revisione dello Statuto, tenutasi a Kampala dal 30 maggio all’11 giugno 2010, hanno finalmente portato all’adozione di importanti emendamenti in materia, un importante momento nell’evoluzione del diritto internazionale penale attraverso l’individuazione di una definizione condivisa del crimine di aggressione.

Il 17 novembre 2011, il Parlamento ha accolto con favore gli emendamenti allo Statuto di Roma, tra cui quello relativo il crimine di aggressione, e ha invitato tutti gli Stati membri dell’UE a ratificarli e inserirli nelle rispettive legislazioni nazionali.

Successivamente ha adottato, il 18 aprile 2012, una risoluzione, in cui ha esortato il Consiglio e la Commissione ad assicurare l’adozione di una definizione concordata a livello internazionale che identificasse univocamente e chiaramente gli atti di aggressione contrari al diritto internazionale.

Attualmente 14 Stati hanno ratificato gli emendamenti di Kampala sul crimine di aggressione, tra cui otto Stati membri dell’Unione europea, vale a dire Germania, Belgio, Croazia, Cipro, Estonia, Lussemburgo, Slovacchia e Slovenia. Almeno 35 altri Stati stanno lavorando attivamente per ratificare queste modifiche mentre altri si apprestano a far lo stesso.

Si tratta di un passo importante, considerando che le modifiche di Kampala sono pienamente coerenti con la Carta delle Nazioni Unite, nel senso che criminalizzano le forme più gravi di uso illegale della forza, vale a dire quelle che sono manifestamente in contrasto con la Carta delle Nazioni Unite per loro natura, gravità e ampiezza.

La ratifica degli emendamenti di Kampala e l’attivazione della giurisdizione della CPI per quanto riguarda il crimine di aggressione promuoverà il rispetto dello Stato di diritto a livello internazionale, così come la pace e la sicurezza nel mondo, servirà da deterrente capace di scoraggiare l’uso illegale della forza e partecipare attivamente nella prevenzione di tali crimini e per il consolidamento di una pace duratura, contribuirà a porre fine all’impunità per i responsabili, contribuirà alla salvaguardia dei diritti umani poiché l’atto di aggressione è spesso la causa scatenante di tutta una serie di altre gravi violazioni.

Aver apportato tali modifiche è sicuramente un fatto positivo, poiché una legge di rilevanza internazionale o affinché si definisca tale, deve assolutamente comprendere anche queste modifiche che finalmente sono state apportate, in particolare per garantire una maggiore osservazione della stessa da parte degli Stati firmatari. Perciò appoggio pienamente il lavoro del Tribunale penale internazionale al fine di contribuire a porre fine all’impunità per i responsabili di crimini più gravi di rilevanza internazionale.

 

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