Bangladesh, se protesti sei morto!
Dall’ultimo rapporto di Amnesty international sulla situazione in Bangladesh emerge un quadro assolutamente preoccupante che dovrebbe indurci ad un pronto intervento per la tutela dei diritti umani…
Si assiste ad una preoccupante escalation di violenze di matrice politica al fine di zittire le proteste e gli scioperi indetti dall’opposizione nei confronti di un Governo che si distingue per l’elevatissimo livello di corruzione…
La tenuta dei diritti umani è gravemente compromessa ed ai cittadini bengalesi non sono garantite le tutele minime previste nella gran parte del mondo…
Nel paese asiatico sono state denunciate circa 30 esecuzioni extragiudiziali per cui non esiste alcun colpevole e nessun indagato…
In Bangladesh le medievali pratiche di tortura ed altri tipi di maltrattamenti sono tanto diffuse da sembrare normali, e vengono commesse nella pressoché totale impunità dalla polizia, dal Rab, dall’esercito e dalle agenzie d’intelligence…
Ad aggravare il quadro possiamo aggiungere numerosi casi di sparizioni forzate, sistematiche violenze di ogni tipo contro le donne, conflitti tra i coloni bengalesi e le popolazioni native, intimidazioni e aggressioni nei confronti dei dirigenti sindacali e numerosi casi di aggressione e distruzione contro le minoranze etniche e religiose…