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TTIP, MINACCIATA LA NOSTRA CULTURA

TTIP, MINACCIATA LA NOSTRA CULTURA

TTIP. Il 23 maggio 2013 il Parlamento ha approvato una risoluzione sui “Negoziati relativi all’accordo UE-USA su commercio e investimenti”, dove si legge che il PE “chiede (…) che l’esclusione dei servizi culturali e audiovisivi, compresi quelli forniti online, sia dichiarata esplicitamente nel mandato negoziale”.
Il 9 ottobre 2014 il Consiglio dell’Ue ha declassificato il mandato negoziale della Commissione. Al riguardo, al punto 9 di quest’ultimo si legge che: “l’accordo non deve contenere disposizioni che potrebbero pregiudicare la diversità culturale o linguistica dell’Unione o dei suoi Stati membri, in particolare nel settore della cultura, né impedire all’Unione e agli Stati membri di mantenere le politiche e le misure esistenti a sostegno del settore della cultura, considerato il loro status speciale nell’UE e negli Stati membri.”
Tuttavia, né al punto 9 del mandato negoziale né in altri punti dello stesso si legge esplicitamente che la cultura nonché i prodotti e servizi culturali debbano essere considerati, e dunque trattati, diversamente dai prodotti e servizi commerciali, come previsto dall’eccezione culturale.
Alla luce di ciò, chiedo alla Commissione di esplicitare come consideri, nelle negoziazioni con le controparti americane, la cultura, i prodotti e servizi culturali, nonché fornire una definizione specifica di questi ultimi.

 

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