SANZIONI RUSSIA: COME SI METTE?
La questione delle sanzioni commerciali imposte dall’UE e dagli USA alla Russia, insieme con la delicatissima vicenda Ucraina (i cui cittadini pagano ingiustamente solo per trovarsi geograficamente al limite), rischia di essere davvero destabilizzante per gli assetti internazionali.
Le ultime notizie danno ulteriori problemi diplomatici con la Russia fuori dal Consiglio d’Europa (organismo diverso dall’Unione Europea di cui fanno parte tutti gli stati geograficamente in Europa/Eurasia, ad esclusione delle sole Bielorussia e Vaticano, e comprese Russia, Turchia, Azerbaijan, Armenia e Georgia), a causa della revoca del voto ai delegati russi per la crisi ucraina.
Sul fronte commerciale invece il premier Dmitri Medvedev ha messo al bando nei concorsi degli enti pubblici la partecipazione di produttori occidentali di macchinari del settore edilizio, dell’esplorazione delle materie prime e della manutenzione cittadina.La logica è quella di sopperire ai prodotti occidentali con quelli made in Russia.
Il provvedimento, che si aggiunge all’embargo sui prodotti agro-alimentari, rischia di danneggiare in particolare l’Italia, uno dei principali esportatori di macchinari. “Nel 2013 l’Italia ha esportato nella Federazione Russa per 10,4 miliardi di Euro (+4,7%), rappresentando il 5º fornitore con una quota del 4,8% – si legge nel report “Analisi delle Esportazioni Italiane nella Federazione russa” elaborato dall’Istituto per il Commercio Estero – secondo i dati delle Dogane Russe, nel 2013 il 41% delle esportazioni italiane verso la Federazione Russa sono state di macchinari e beni strumentali. Tale valore percentuale sale sino al 60% se si aggiungono anche le esportazioni di semilavorati che spesso rientrano nei processi industriali nei quali è utilizzata la nostra tecnologia”.
Insomma, non si respira per niente una buona aria, nè a livello di politica internazionale e tantomeno per le nostre imprese…
Io l’ho ribadito più volte, dovremmo imparare ad uscire da posizioni precostituite da interessi altrui (vedi U.S.A) ed esercitare la nostra forza diplomatica e pacificatrice anche nei confronti della Russia, che è un vicino di casa e un partner di straordinaria importanza.
La russia deve senz’altro rivedere le sue politiche interne ed intraprendere un percorso di effettiva tutela delle libertà civili, ma tra i nostri partner privilegiati ci sono stati che in tema di violazioni di dirittti umani sono ben peggiori (vedi Saudi Arabia).
L’Unione Europea non è e non deve essere la terza camera di Washington DC.