di Adriano Varrica – La lotta alle mafie in Europa: il percorso riprende.
Se si dovesse tracciare un bilancio sui risultati della passata legislatura al Parlamento Europeo in tema di lotta alla criminalità organizzata transnazionale e alle mafie, sarebbe sicuramente positivo. Per decenni vi era stato un quasi totale disinteresse sul tema, in parte legato all’architettura dei trattati fino a Lisbona. Si ricorda solo una “Millenium Strategy against organised crime” del Consiglio (2000) e una serie di atti – spesso frutto di compromessi al ribasso – non del tutto vincolanti (convenzioni, azioni comuni e decisioni quadro).
Dal 2009 in poi il tema è invece stato posto al centro del dibattito politico europeo, come testimoniano la risoluzione sulla criminalità organizzata nell’Unione Europea (ottobre 2011) e la conseguente istituzione della commissione parlamentare speciale in tema di criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio di denaro. La legislatura si è chiusa con l’adozione della nuova direttiva in materia di sequestro e confisca dei proventi di reato e della posizione del Parlamento Europeo sul regolamento relativo alla Procura Eurpea a tutela degli interessi finanziari dell’Unione.
Il nuovo Parlamento Europeo ha un compito tanto arduo quanto inderogabile: riuscire a proseguire il percorso tracciato, sia arricchendolo di contenuti migliorativi che trasformando le tante belle idee e parole in fatti concreti.
Quando per la prima volta discutemmo con Ignazio Corrao della comune volontà di intraprendere un percorso professionale insieme mi disse che la sua priorità era quella di raggiungere risultati nel contrasto alle mafie a livello europeo. Da ottobre lavoriamo silenziosamente a tal fine.
L’obiettivo è di riproporre la centralità del tema e di contribuire alla costruzione di un compatto e trasversale fronte parlamentare che possa spingere l’Unione Europea nella giusta direzione.
Cercheremo di raccontare, passo dopo passo, questo percorso che sarà fatto di atti parlamentari, visite, incontri, conferenze, dibattiti, negoziati, nell’ottica della massima trasparenza e rendicontazione del nostro operato ai cittadini.
Partendo da una interrogazione con richiesta di discussione orale lo scorso dicembre, si è svolto in plenaria a Strasburgo nel gennaio 2015 il dibattito relativo a “misure europee di lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione“. In tutta sincerità il dibattito non è stato entusiasmante. Commissione e Presidenza del Consiglio UE lettone hanno sciorinato la lista delle cose fatte e preso qualche impegno (ad esempio sul rinnovo della Strategia di sicurezza interna o sulla decisione quadro 2008/841/GAI sul crimine organizzato). Questa è la dimostrazione della necessità di un’azione politica forte e trasversale all’interno del Parlamento Europeo che possa nuovamente trainare il lavoro delle altre istituzioni e agenzie.
Abbiamo iniziato a muovere le acque. Dopo il dibattito, con Ignazio Corrao abbiamo sottoscritto l’interrogazione che sollecita l’azione tempestiva della Commissione Europea in tema di confisca in assenza di condanna e di reciproco riconoscimento degli ordini di sequestro e confisca (prima firmataria Elly Schlein).
A seguire su nostra iniziativa abbiamo predisposto l’interrogazione scritta in cui si chiedono tempistiche precise alla Commissione Europea per l’attuazione di una serie di misure in tema di cooperazione di polizia e giudiziaria che dal dicembre 2014 sono diventate vincolanti. Nonostante l’Italia rappresenti all’avanguardia su questo fronte, non mancano una serie di misure non recepite e che causano seri problemi operativi (si veda ad esempio la decisione quadro sulle squadre investigative comuni). L’interrogazione (primo firmatario Ignazio Corrao) ha avuto il sostegno trasversale di 20 deputati della commissione LIBE.
Già nelle prossime settimane lanceremo nuove attività, lavorando per un percorso lungimirante di legislatura.
di Adriano Varrica