L’Agenda immigrazione è incompleta ma condivisibile. Con anni di ritardo la Commissione Europea, ha finalmente capito che l’Italia non poteva esser lasciata sola nell’accoglienza dei migranti e dei profughi (che l’abbia capito una commissione a direzione di centro-destra ti fa comprendere quanto sia grave la situazione) e che va intensificata e dotata di strumenti concreti la lotta ai trafficanti di uomini. Bene pensare ai corridoi umanitari e al reinsediamento dai campi profughi. Mi auguro però che si tenga conto anche dei legami familiari e degli aspetti culturali.
Voglio inoltre sperare che l’idea di un’eventuale operazione di terra in Libia non venga neanche presa in considerazione e che si tratti di una sparata giornalistica. Non vorremmo ritrovarci a dover gestire l’emergenza umanitaria con un intervento militare in un paese terzo. Sarebbe autolesionista e controproducente.
Il piano appena proposto prevede finalmente la redistribuzione dei migranti tra gli Stati membri in base a quote prestabilite, così come da noi sempre proposto. Certo, va spiegato che la proposta della Commissione rimane una proposta, uan agenda, che non ha la forza giuridica di vincolare gli Stati membri a rispettarla. Ma mettergli addosso una buona dose di pressione senz’altro si.
La Commissione fa bene a sostenere finalmente la tanto richiesta quanto ormai imprescendibile solidarietà europea.
Adesso bisogna vedere come si comporteranno i governi (Gran Bretagna, Slovacchia e Repubblica Ceca si sono già dichiarate sfavorevoli all’idea), se si opporranno fattivamente sarà l’ulteriore conferma che questa Europa esiste solo quando di mezzo ci sono soldi e banche ed interessi commerciali. Allora si dovrebbero aprire nuovi scenari e cominciare a pensare come ridiscutere un pò tutto.
Rimango sempre e comunque dell’idea che la strada fondamentale da seguire è quella di rivedere tutte le Politiche di Sviluppo nei paesi terzi e le regole per chi sfrutta le risorse di quei paesi.
La più importante azione da intraprendere è cercare di sradicare il problema alla radice. Di questo purtroppo non si parla quasi mai, ma sarebbe la cosa più importante da programmare.
Lo sfruttamento dell’Africa e delle sue risorse da parte dei paesi sviluppati è la causa principale di tutto ciò.
L’aiuto allo sviluppo è stato finora una grande ipocrisia, è come se svaligiassimo un appartamento e dopo di ciò inviassimo un mazzo di fiori. Per farci dire grazie.