Proviamo a fare insieme qualche ragionamento sulla situazione greca, che da mesi è diventata una sorta di partita a poker tra un popolo e i creditori di un debito detestabile.
Parto da una valutazione personale, il discorso di Tsipras ieri dinanzi al parlamento greco, con cui ha chiesto l’autorizzazione al referendum, è il discorso di un capo di Governo con gli attributi (qui il discorso integrale ->http://www.beppegrillo.it/…/2015/06/verso-il-referendum.html)…
Alcuni passaggi del suo appassionato discorso mi hanno emotivamente colpito (“risponderemo all’autoritarismo burocratico con il volere del popolo sovrano, con la democrazia” “combattiamo insieme contro pratiche di cui l’Europa dovrebbe vergognarsi”) e ricalcano la cultura e la dignità democratica di cui una grande nazione come la Grecia è stata privata, negli anni in modo progressivo ed esponenziale.
La richiesta di referendum di Syriza (approvata anche grazie alla estrema destra e Alba dorata, un asse davvero improbabile che manda in tilt gli schemi mentali ideologizzati e vetusti) è a mio modo di vedere un colpo da maestro del premier sia a livello interno che a livello esterno, valorizza la volontà del suo popolo e spiazza chi il popolo lo disconosce e disprezza. Si chiederà tra 7 giorni ai greci di decidere se vogliono accettare o meno le asfissianti misure di austerità imposte dagli strozzini della grande burocrazia europea, da quegli organismi internazionali, antidemocratici ed autoritari, volti alla trasformazione degli esseri umani in meri dati numerici o carne da macello.
Il popolo greco si esprimerà attraverso lo strumento di democrazia per antonomasia, ossia il referendum. In un’epoca storica in cui la volontà degli individui viene calpestata della volontà delle grandi multinazionali, questa prospettiva manda in crisi il sistema, li fa uscire pazzi.
L’aspetto che più preoccupa la #Troika è l’effetto domino che può avere effetti devastanti per gli assetti odierni, l’esempio greco apre un vortice democratico gigantesco in cui rischia di essere inghiottito un sistema che si è fondato esclusivamente sulla sua autoreferenzialitá.
Loro hanno paura sia della democrazia che dei popoli.
Nessuno può prevedere con esattezza le conseguenze di una uscita della Grecia e in cosa consista questo piano B (ritorno alla dracma sotto l’ombrello di qualche grande potenza? accordo con BRICS?… vedremo), ma qualcosa di assolutamente certo nell’atteggiamento coraggioso di Tsipras c’è ed è la piena volontà di non piegarsi al ricatto dei tecnocrati ed assistere inerme al suicidio assistito del suo popolo.
L’Europa si trova davanti ad un bivio storico che può avere conseguenze apocalittiche per la sua stabilità ed il mantenimento dello spazio di pace e cooperazione (così come avvenuto negli ultimi 70 anni)… O diventa rapidamente uno spazio di tutela dei diritti dell’individuo o rischia di vedere frantumarsi in mille pezzi l’immagine riflessa della avidità di chi la Governa oggi.
Mi piacerebbe non vedere commenti o parole di sostegno al referendum greco da parte degli esponenti e militanti di quei partiti, in Italia, che hanno avallato e contribuito, in un modo o nell’altro, a generare la condizione a cui oggi la Grecia vuole ribellarsi.
Nell’Europa dei puppet government portatori d’interessi privati (e.g. Renzi), che obbediscono sopinamente a qualsiasi imposizione dettata dall’esterno, onore ad Alexis Tsipras e lunga vita al popolo greco.
VIVA ELLÁDA
RESPECT FOR ALEXIS TSIPRAS
#Grereferendum #Grexit