Corrao, Trizzino e Mannino (M5S): “Grazie anche ad interlocuzione con FIBA Confesercenti Sicilia, al lavoro per una gestione sostenibile e innovativa delle coste siciliane. Trovare soluzioni per tutelare gli interessi di cittadini, turisti e del tessuto imprenditoriale locale”
“Ambiamo ad una gestione del sistema delle concessioni demaniali balneari che faccia della costa di Palermo e di tutta la Sicilia un esempio in termini di ecosostenibilità, di innovazione, di possibilità per giovani e piccole realtà, in modo che il nostro fantastico mare risulti ancor più godibile sia per i turisti che per i cittadini”. A dichiararlo sono i deputati del Movimento 5 Stelle In Europa Ignazio Corrao, in Assemblea Regionale Siciliana Giampiero Trizzino ed alla Camera dei Deputati Claudia Mannino. “Per fare questo – scrivono i deputati – bisogna intervenire sia nell’attuazione della normativa regionale, attraverso la corretta adozione dei piani di utilizzo del demanio marittimo, che attraverso un intervento normativo nazionale che chiarisca una volta per tutte il regime per le concessioni balneari al fine di dare certezza a chi ha investito e a chi vorrà farlo in futuro. Da anni l’Europa ci richiama per il rispetto della direttiva Bolkestein che, piaccia o no, rappresenta il quadro normativo europeo. Attraverso un proficuo scambio con FIBA Confesercenti Sicilia abbiamo elaborato una interrogazione alla Commissione Europea affinché ci dica chiaramente quali sono le opzioni di intervento legislativo per garantire un futuro al settore ed a tutti coloro che vi lavorano, incoraggiando tutte le esperienze innovative ed ecosostenibili. La Commissione dovrà basarsi sulle migliori pratiche già esistenti negli altri paesi europei. Per anni si è messa la testa sotto la sabbia, con proroghe che non hanno fatto altro che dare precarietà agli operatori del settore e tenerci sotto la continua minaccia di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea. Bisogna fare chiarezza – concludono i deputati “Cinquestelle” – anche perché a momenti arriverà la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che potrebbe imporre un tempestivo intervento legislativo”.