L’europarlamentare M5S Ignazio Corrao torna ad incalzare Commissione Europea e Governo. “Istituzione dell’avvocato specialista, nuovo paletto dal Ministro della Giustizia che mette KO migliaia di avvocati italiani. Renzi e soci distruggono la categoria”
Bruxelles 3 Settembre 2015 – “Neanche per ferragosto gli avvocati italiani sono stati risparmiati dalla scure della riforma forense. Infatti giusto a metà agosto il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il regolamento che istituisce e disciplina il conseguimento e la conservazione del titolo di avvocato specialista”. A lanciare l’allarme sulla frammentazione del diritto e sulla controversa riforma dell’ordinamento forense è ancora una volta l’europarlamentare M5S Ignazio Corrao, già autore di diverse interrogazioni ad indirizzo della Commissione Europea che oggi torna sull’argomento contestando i nuovi paletti imposti dal Ministero. “Le aree di specializzazione previste per gli avvocati – spiega l’europarlamentare siciliano – saranno 18: si va dal diritto agrario al diritto dell’informatica, passando per il diritto internazionale. L’ennesimo colpo alla dignità degli avvocati che dovranno scegliere due settori del diritto in cui ottenere il titolo di specialista. L’avvocato per conseguire il titolo di specializzato deve presentare domanda all’Ordine di appartenenza che la trasmette al Cnf e dimostrare la sussistenza di requisiti morali (non deve aver riportato negli ultimi 3 anni una sanzione disciplinare definitiva né aver subito negli ultimi 2 anni la revoca del titolo), oltre che la propria comprovata esperienza (deve aver maturato un’anzianità di iscrizione all’Albo di almeno 8 anni. Inoltre deve aver esercitato negli ultimi 5 anni in modo assiduo, prevalente e continuativo, attività di avvocato in uno dei settori di specializzazione). In alternativa alla dimostrazione della comprovata esperienza l’avvocato deve avere negli ultimi 5 anni frequentato con esito positivo i corsi di specializzazione. Prendiamo atto una volta di più – sottolinea Corrao – che l’avvocato rimane il bersaglio preferito, oltre che più vessato, da questo governo. Una norma che non apre nuovi spazi di mercato agli avvocati ma impone ulteriori costi per ottenere le specializzazioni. Ed infatti, chissà come saranno contenti gli organizzatori dei corsi di specializzazione. E’ chiaro l’effetto discriminatorio che avrà il regolamento, specie in tempi di crisi come quelli attuali. Infatti, si allargherà ancora di più il divario tra avvocati di serie A che possono permettersi i costi e gli oneri dei corsi di specializzazione e quelli di serie B che non sono in grado di affrontare i costi della specializzazione e che non riescono a trattare il numero delle cause nel settore di specializzazione previste dalla legge. I giovani avvocati ancora una volta sono quelli che pagheranno le conseguenze maggiori. Infatti, chi si trova sotto gli otto anni di iscrizione previsti dalla norma, avrà sempre meno forza attrattiva rispetto agli avvocati specializzati. Tra il pagamento della cassa forense, dell’iscrizione all’ordine, dei corsi per ottenere le specializzazioni, tra poco – conclude Corrao – si potrà completare il disegno diabolico di questo governo che mira alla eliminazione dalla professione di migliaia di avvocati italiani”.