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VOLKSWAGEN. LA CADUTA DEGLI DEI

Proviamo a ragionare su cosa è successo e cosa può succedere dopo lo scandalo Volkswagen…
Abbiamo sempre dato per scontato, con sfumature diverse ed affidandoci ai più noti luoghi comuni, che i tedeschi fossero il naturale sinonimo di efficienza, affidabilità, tecnologia e/o correttezza…

Un bel giorno invece scopri che in barba a quegli stessi luoghi comuni e alle più conosciute strutture delle barzellette, gli stessi tedeschi truffano e imbrogliano come i migliori contraffattori e falsificano i dati sulle emissioni delle loro apprezzatissime e vendutissime auto (La Volkswagen aveva da poco festeggiato il primato di vendite mondiali superando la Toyota)…
Insieme al preconcetto, dalle parti di Wolfsburg, rischiano di crollare anche gli Dei. Quelli teutonici si intende.

Questa situazione infatti è una vera e propria bomba che può avere degli effetti e delle conseguenze devastanti. Anche in termini di geopolitica e di assetti di potere.
L’atteggiamento da primo della classe, spavaldo ed arrogante, manifestato dalla Merkel e dagli altri uomini di punta del panorama politico tedesco (così evidente nelle negoziazioni con la Grecia ed in generale su ogni tema di rilevanza europea) si è improvvisamente e drasticamente ridimensionato dinanzi la infamante accusa di responsabilià multilivello e l’etichetta di imbroglioni internazionali.
Effetto indiretto immediato: cambio di percezione generale e crollo di credibilità improvviso.

Per non parlare degli effetti devastanti in termini di effetti diretti. La Volkswagen è leader mondiale del settore, produce 10 milioni di auto all’anno, conta 600.000 dipendenti (più l’enorme indotto), 130 fabbriche e controlla Audi, Seat, Lamborghini, Porsche, Bugatti e Ducati. Provate adesso ad immaginare cosa significano questi dati in termini di possibili ripercussioni.
Le conseguenze sui mercati le abbiamo viste subito, con il tracollo verticale del valore delle ezioni della compagnia tedesca…

Finora l’inchiesta ha riguardato solo i rapporti tra l’azienda tedesca e le autorità americane (si rischia fino a 20 miliardi di dollari di multa) ma si sta velocemente spostando a macchia d’olio nel resto del mondo, tanto da diventare un vero e proprio ‪#‎DieselGate‬ di proporzioni globali, che probabilmente non riguarda solo la Volkswagen.

Di teorie di varia natura sul “chi e perchè” in questi giorni se ne sono susseguite in quantità industriale…
Di sicuro l’assordante quanto imbarazzante silenzio delle altre compagnie automobilistiche fa pensare che lo scandalo possa estendersi rapidamente anche oltre i confini tedeschi. Con conseguenze in termini di quote di mercato globale del tutto imprevedibili…

Una cosa però è certa. Mi sembra assurdo pensare che non sia la Volkswagen stessa a dichiarare quali siano le auto “truccate” facilitando i test ed i controlli.

Per quale assurda ragione lo Stato Italiano dovrebbe farsi carico di andare a controllare auto per auto la nocività delle loro emissioni (costo per singolo controllo di circa 8000€ secondo Del Rio)?

Oppure sarebbe bene spiegare a chiere lettere alla Volkswagen (e a qualsiasi altra compagnia) che per ogni controllo da cui risultano truccati i software o simili, si fa una multa 100 volte il valore del controllo.

Infine, ricordiamoci sempre che questi signori stanno barando sulle emissioni delle auto, quindi sulla qualità dell’aria che respiriamo e sulla nostra salute e qualità di vita.
Per me su questo non è ammessa davvero alcuna tolleranza e nessuna tolleranza deve essere prevista o giustificata.

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