Il 3 ottobre di due anni fa piangevo. Piangevo perchè a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa, una barca naufragava con a bordo 540 persone circa, la maggior parte di nazionalità eritrea. L’affondamento provocò 366 morti accertati e circa 20 dispersi presunti, i superstiti furono 155. Erano persone disperate, che chiedevano soltanto di stare in un posto sicuro e che cercavano la vita e non certamente la morte. Pochi giorni dopo la tragedia veniva votato in larga maggioranza al Parlamento Europeo “Eurosur”, un sistema di sorveglianza delle frontiere marittime e terrestri dell’Ue con uso di droni. In pochi giorni veniva lanciata la missione militare Mare Nostrum, alla quale avrebbero fatto seguito le missioni Triton e Mos Maiorum.
Dopo la strage di Lampedusa politici e istituzioni avevano detto: “Non succederà mai più”. Ma uomini, donne e bambini continuano a morire quotidianamente. Quanti ancora ne dovremo vedere morire per capire che troppe persone stanno morendo? Oggi più che mai chiediamo con forza una risposta politica strutturale che fermi questa ecatombe, perché quello che sta accadendo è veramente troppo.
I crimini a cui stiamo assistendo quotidianamente offendono l’intera famiglia umana. L’Europa, infangata da venti xenofobi e razzisti, ha voltato le spalle ai suoi valori. Ha dimenticato quello che è.
Che sia chiaro, se l’Europa fallisce sulla questione dei rifugiati non sarà l’Europa che avevamo immaginato. Ogni giorno che passa senza trovare una soluzione a questa emergenza rischia di essere un nuovo 3 ottobre!
ps. Vi invito a guardare il film inchiesta di Antonino Maggiore sul 3 ottobre 2013. Un film che rivede quanto comunicato dai media sulla strage di Lampedusa e che pone l’accento sul mancato soccorso.
Da questo link >> https://askavusa.wordpress.com/3-ottobre-2013-3-ottobre-20…/