di Monia Benini – Pensiero Libero
C’è purtroppo poco da scherzare su questa vicenda, talmente paradossale da apparire incredibile. Invece è successo realmente: l’Arabia Saudita è stata eletta come componente del Consiglio ONU per i Diritti Umani (UNHRC) e nel 2016 l’ambasciatore saudita, Faisal bin Hassan Trad, sarà al suo vertice.
Com’è possibile che uno dei Paesi considerati dalla Freedom House il “peggio del peggio” per quanto riguarda la libertà e il rispetto dei diritti umani sia arrivato addirittura a capo dell’Agenzia che dovrebbe tutelarli? Com’è accaduto che uno Stato dove vige un regime altamente oppressivo, con un livello di esecuzioni capitali da brivido, dove quotidianamente vi sono massicce violazioni dei diritti e delle libertà di donne e uomini sia collocato al vertice della struttura dell’ONU?
Stando a quanto riportato da The Guardian, (articolo) , il Regno Unito avrebbe condotto delle trattative segrete con l’Arabia per fare in modo che entrambi fossero eletti in seno all’UNHRC.
E così, proprio mentre un giovane attivista rischia la morte per crocifissione per essersi unito a una dimostrazione antigovernativa e mentre il numero di decapitazioni eseguite dal regime di Riad supera il numero di quelle attribuite all’ISIS, un cable di Wikileaks (Fonte) dimostrerebbe il ruolo fondamentale britannico per il voto del 2013 a New York che ha permesso a entrambi i Paesi di entrare nel Consiglio dell’UNHRC.
E così, stando all’interno del Consiglio, accade incredibilmente che il Paese mediorientale più misogino, più antidemocratico e meno libero che esista, diriga dal 2016 il settore dell’ONU che si occupa di diritti umani. Probabilmente l’ONU ha fatto di necessità virtù, poiché la coalizione a guida statunitense ha bisogno del sostegno di un simile partner. Il blocco occidentale punta molto sulla petromonarchia del Golfo per la gestione geopolitica (e armata) dell’area: Yemen, Siria, ma anche Iran e Iraq richiedono l’intervento attivo, più o meno palese, dell’Arabia Saudita.
Ecco quindi che si chiude il cerchio, con un incredibile “contentino” in seno all’ONU per l’Arabia Saudita, ma con un orribile schiaffo in faccia alla dignità e alla giustizia. L’ennesima riprova di come i diritti umani possano essere strumentalizzati e piegati secondo le necessità degli alleati occidentali, pronti a chiudere entrambi gli occhi sulle peggiori nefandezze se serve a portare a compimento progetti di colonialismo e imperialismo in salsa contemporanea, ossia le guerre preventive o di accaparramento (di risorse o di potere) alle quali continuiamo ad assistere nello scacchiere globale.