La Commissione europea ha adottato ieri il Programma Operativo nazionale “Legalità” 2014-2020.
Si tratta di un programma di investimenti che vale 377,6 milioni di euro dedicati alle sole regioni del Mezzogiorno, distribuiti secondo sei priorità:
1) “Coadiuvare l’amministrazione pubblica nella sua lotta contro la corruzione e il crimine organizzato” grazie a un maggior uso degli strumenti digitali (“governo elettronico”)
2) “Rafforzare le condizioni di legalità in ambiti strategici per lo sviluppo economico”. Gli investimenti effettuati nell’ambito di questa priorità contribuiranno alla lotta contro gli illeciti nel settore economico nonché contro il crimine organizzato.
3) “Promuovere l’inclusione sociale grazie al risanamento dei beni confiscati”, che verranno utilizzati per attività di inclusione sociale (migranti regolari, persone in cerca di asilo, gruppi vulnerabili).
4) “Promuovere l’inclusione sociale e la diffusione della legalità” per assicurare l’inclusione sociale e professionale dei migranti regolari, delle persone in cerca di asilo e dei gruppi vulnerabili.
5) “Migliorare le capacità dell’amministrazione pubblica nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata”
6) “Assistenza tecnica” per assicurare l’adeguata attuazione del programma.
Ecco una descrizione più accurata dei primi tre Assi, che assorbiranno la maggior parte delle risorse.
Asse 1
L’Asse 1 prevede il consolidamento, la modernizzazione e la diversificazione dei sistemi produttivi territoriali.
Le operazioni da finanziare, saranno focalizzate sulle aree che si caratterizzano per la presenza di un condizionamento diretto (o latente, laddove il gruppo criminale è attivo sul territorio ma non ha cercato di inserirsi nell’impresa locale) dello sviluppo economico delle imprese da parte delle organizzazioni criminali attraverso tecniche di sottrazione del profitto (estorsioni, imposizione del personale o dei fornitori) o mediante richieste di entrare nella proprietà aziendale.
Si prevede quindi di finanziare un numero limitato di operazioni di portata significativa. La tipologia dei progetti da finanziare non prevedrà soltanto i presidi di sicurezza e controllo tradizionali, quali ad esempio la videosorveglianza, ma anche l’utilizzazione di tecnologie innovative di difesa dell’imprenditoria locale dai condizionamenti dell’azione criminale, che proteggano sia il luogo fisico dell’azione imprenditoriale che la rete di relazioni immateriali che costituiscono l’esercizio d’impresa.
Il presidio delle aree identificate potrà realizzarsi mediante il finanziamento di:
- strumentazione tecnologica fissa e mobile per il presidio del territorio e il controllo di merci e mezzi di trasporto;
- sistemi informativi e di intelligence per l’analisi delle varie tipologie di informazioni per la prevenzione e il contrasto di fenomeni criminali;
- sistemi per la messa in sicurezza di infrastrutture logistiche o per la riqualificazione e la vigilanza di insediamenti produttivi;
- presidi di sicurezza, anche attraverso il recupero di beni confiscati alla criminalità organizzata o inutilizzati, che svolgano nei confronti delle aree identificate un’attività dedicata e intelligente mettendo in rete tutte le risorse disponibili e facendo da punto di riferimento sul territorio per gli imprenditori.
Asse 2
L’asse 2 rivolgerà la propria attenzione esclusivamente alla valorizzazione di beni e aziende confiscati alla criminalità organizzata. In particolare, il recupero dei beni immobili confiscati sarà orientato prioritariamente a finalità di carattere istituzionale. Saranno pertanto realizzati, a titolo di esempio:
- centri per l’accoglienza degli immigrati regolari e dei richiedenti asilo e protezione umanitaria,
- presidi sanitari,
- istituti scolastici
- presidi di polizia.
Oltre al recupero a fini istituzionali sarà possibile prevedere anche la rifunzionalizzazione dei beni confiscati per fini sociali, con l’obiettivo di costituire un esempio e un traino per tutti coloro, privato sociale o istituzioni locali, che vorranno occuparsi di gestire beni immobili confiscati.
Si tratta di interventi sociali su particolari categorie deboli a elevato rischio di marginalizzazione.
A completamento delle azioni previste sui beni immobili, sono inoltre previsti interventi per il sostegno di aziende confiscate alle mafie per salvaguardare i posti di lavoro, in collegamento con azioni di aggregazione e promozione sociale ed economica dell’azienda stessa.
Asse 3
Nell’ambito dell’Asse 3 saranno finanziate azioni integrate di prevenzione e contrasto ai fenomeni del racket e dell’usura:
- Azioni di supporto alle associazioni di volontariato, alle imprese sociali e a tutti i soggetti abilitati che gestiscono beni immobili confiscati, nonché agli amministratori e ai lavoratori delle aziende confiscate al fine di soddisfare il fabbisogno di competenze e di servizi necessari alla sana gestione e sostenibilità delle attività previste.
In particolare, riguardo ai beni confiscati potranno essere finanziate:
- attività formative sulla gestione dei beni immobili e delle aziende confiscate dedicate al terzo settore e agli amministratori e lavoratori delle aziende confiscate;
- attività di sensibilizzazione sul tema della legalità, anche connesse all’uso dei beni confiscati;
- attività di costruzione di reti dedicate alla migliore gestione dei beni immobili confiscati rispetto alle esigenze locali, con una particolare attenzione alle relazioni tra il mondo del privato sociale e le amministrazioni pubbliche del territorio;
- attività di animazione promosse allo scopo di aumentare le opportunità e la conoscibilità degli interventi a beneficio dei possibili fruitori per un uso migliore dei beni immobili confiscati;
- attività di assistenza e consulenza in ambito gestionale, finanziario, giuridico e di marketing dedicate alle aziende confiscate e alle imprese sociali attive sui beni immobili a vocazione produttiva (modelli di governance, analisi dello stato di salute dell’azienda, predisposizione di business plan
supporto per l’accesso al credito da parte delle aziende confiscate;
- supporto alla creazione di reti partenariali tra aziende confiscate, soggetti imprenditoriali, giovani imprenditori, organizzazioni del terzo settore e soggetti istituzionali anche per il completamento di filiere produttive in settori quali ad esempio turismo sostenibile, agricoltura biologica, trasformazione di prodotti agricoli, bio-edilizia;
- identificazione di opportunità di esternalizzazione ed outsourcing di attività ed identificazione di opportunità di spin off aziendale;
- creazione di una task force coordinata dall’ANBSC con il coinvolgimento delle organizzazioni cooperative, dei lavoratori e dei soggetti istituzionali competenti con il compito di individuare e selezionare progetti per la creazione di nuove cooperative formate dai lavoratori delle aziende confiscate e per rilevare e rilanciare l’attività dell’impresa in cui prestano la loro opera.
- progetti di condivisione di best practice e modelli di gestione dei beni confiscati anche con le altre categorie di regioni.
I beneficiari individuati saranno: Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), enti locali assegnatari dei beni.
il testo completo del PON Legalità 2014-2020