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La Francia porterà l’Europa in guerra?

Secondo quanto riportato da un articolo di Euractiv, il presidente François Hollande ha detto che invocherà la ‘clausola di difesa reciproca’ dell’Unione europea, dal momento che  “la Francia è in guerra” e che l’ISIS “non è solo un nemico della Francia, ma un nemico dell’Europa”.

Sarebbe la prima volta che si ricorre all’articolo 42.7 del trattato sull’Unione Europea. Questo prevede che qualora uno Stato membro subisca un’aggressione armata nel suo territorio, gli altri Paesi hanno verso di esso l’obbligo di aiuto e di assistenza con tutti i mezzi in loro potere, conformemente all’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite.

In risposta a Hollande, Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha detto che l’attivazione di questa clausola “è possibile, ma non ancora decisa”.

Hollande è stato molto chiaro e non ha fatto riferimento alla clausola di solidarietà prevista dall’articolo 222, che pur essendo simile, ha una portata ben diversa:

“L’Unione e gli Stati membri agiscono congiuntamente in uno spirito di solidarietà qualora uno Stato membro sia oggetto di un attacco terroristico o sia vittima di una calamità naturale o provocata dall’uomo. L’Unione mobilita tutti gli strumenti di cui dispone, inclusi i mezzi militari messi a sua disposizione dagli Stati membri, per:

– prevenire la minaccia terroristica sul territorio degli Stati membri;
– proteggere le istituzioni democratiche e la popolazione civile da un eventuale attacco terroristico;
– prestare assistenza a uno Stato membro sul suo territorio, su richiesta delle sue autorità politiche, in caso di attacco terroristico”.

Il ricorso a tale possibilità, prevista dal Trattato, è infatti possibile solo se lo Stato membro è ricorso a tutti i “mezzi e strumenti” a livello nazionale e comunitario e “ritiene che la situazione vada oltre la sua capacità di risposta”.

 

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