Clima Parigi: “I grandi della terra”, prima usurpano il pianeta, poi decidono come metterci una pezza
i cosiddetti “grandi della terra”, sono riuniti in questi giorni in un mega summit dove loro stessi dovranno decidere in che modo tamponare il danno che hanno assecondato, senza dare però voce a quegli individui che della conservazione dell’ambiente hanno fatto la loro stessa ragione di vita. Mutuando la celeberrima scena di un film di Fantozzi, relativamente alla proiezione del film La Corazzata Potemkin, anche la conferenza sul clima di Parigi COP 21 “è una cagata pazzesca”. Se ci fate caso, l’attenzione degli organi di informazione sull’evento è incentrata più sull’aspetto della blindatura e sicurezza del summit stesso che sui risultati che questo incontro possa realmente concretizzare. Ma fatemi capire, i responsabili di questo disastro climatico ed ambientale decidono come uscirne? O come metterci una pezza? Ed il contraddittorio? Ed il confronto con quelle popolazioni che da secoli sanno come convivere con la madre Terra senza turbarne gli equilibri? Niente di tutto questo. Tutto un grande baraccone di facciata dove uomini in giacca e cravatta, complici delle lobbies economiche e commerciali che hanno distrutto interi ecosistemi, dall’Africa all’Asia alla foresta amazzonica parlano e discutono, sempre tra loro, senza dare ascolto ai popoli indigeni che sono i migliori guardiani dell’ambiente come nel caso delle popolazioni indios del sud America. In tutti tavoli di discussione si sta parlando solo delle politiche energetiche dei paesi industrializzati, invece della distruzione di ambienti naturali come la Amazzonia in costante aumento. Nel frattempo i popoli Indios dell’America del Sud stanno cercando disperatamente di informare su quello che accade dalle loro parti, dalla deforestazione illegale alla estrazione mineraria, dall’allevamento e agricoltura intensiva che continuano a distruggere vaste aree di foresta pluviale tropicale, sino ad arrivare ai disastri ambientali più evidenti. In queste ore, pochissimi dei governi che partecipano alla conferenza di Parigi hanno citato la difesa dei popoli indios ed avanzato proposte di conservazione. Le popolazioni indigene sono i migliori guardiani del mondo naturale. Essi sono anche i popoli più colpiti dalla distruzione dell’ambiente naturale che subiscono per colpa dei nostri consumi e stili sociali di vita. Senza il sostegno della comunità internazionale, tuttavia, queste popolazioni e le loro terre possono essere distrutte per sempre. L’arroganza di pensare che “noi” Civiltà abbiamo tutte le risposte è vergognoso.