di Monia Benini – Pensiero Libero – La Turchia che vuole entrare in Europa viola anche il diritto alla dignità umana.
Secondo la Human Rights Organization (IHD) ci sono ben 721 prigionieri con gravi problemi di salute chiusi nelle carceri turche, senza che possa essere loro fornita alcuna cura o assistenza medica.
Le loro serie condizioni sono totalmente ignorate dalle autorità di governo. Si tratta di persone, con un’età compresa fra i 17 e gli 80 anni, alle quali è negato il diritto umano fondamentale della salute. Le loro patologie sono realmente preoccupanti: si va dai tumori (polmoni, cervello) a patologie cardiovascolari che richiedono interventi di by-pass coronarici, paralisi, perdita di funzionalità di organi, cirrosi, problemi renali per cui si rende necessaria la dialisi, emorragie cerebrali. Non solo: ci sono carcerati che hanno ferite e importanti problemi dovuti a pallottole o a frammenti di granata presenti nel corpo; altri che addirittura portano le gravi conseguenze di pesanti torture subite.
A rendere ancora più drammatica la situazione, c’è il fatto che diversi prigionieri non hanno ancora avuto alcun regolare processo (al momento risultano “imputati”), ma visti i tempi lunghi della giustizia, l’arresto e la detenzione si sono trasformati in un provvedimento punitivo devastante. E se il futuro processo dovesse dimostrare la loro innocenza? Quanti di questi nel frattempo saranno sopravvissuti? Non sarebbe forse più umano consentire loro gli arresti domiciliari, in modo da garantirgli di potersi curare?
Ma il governo di Ankara è cieco e sordo davanti a questo dramma, nonostante larga parte di questi carcerati siano accusati reati che non sono considerati crimini nel resto del mondo. L’indifferenza di Erdogan sarà forse dovuta al fatto che molti di questi prigionieri gravemente malati sono stati messi dietro le sbarre perché considerati oppositori politici?