Siamo di fronte alla schizofrenia pura. Mentre il Governo dall’alto pensa a imporre sul territorio siciliano due mega inceneritori, in Sicilia sta per partire il nuovo Programma Operativo FESR 2014-2020, che al contrario finanzierà con i fondi UE interventi di produzione di energia rinnovabile e di gestione sostenibile dei rifiuti.
Impianti a biomassa, raccolta differenziata, compostaggio, ecco la direzione che sta per prendere la Sicilia, grazie al supporto dei fondi comunitari.
Vediamo alcuni degli interventi che il nuovo Programma Operativo FESR 2014-2020 ha previsto nei settori dell’energia e dei rifiuti.
4.5.2 Realizzazione di impianti di trattamento, sistemi di stoccaggio, piattaforme logistiche e reti per la raccolta da filiera corta delle biomasse
L’azione sosterrà interventi finalizzati allo sfruttamento sostenibile delle bioenergie, escludendo qualsiasi sostegno che comporti la generazione di energia attraverso la produzione di bio-combustibili derivanti da produzione agricola dedicata. In questo ambito la produzione di energia sarà favorita prioritariamente da una gestione attiva delle foreste, in modo da garantire l’avvio di filiere corte.
Il contributo del FESR si limiterà alla realizzazione di impianti di trattamento, sistemi di stoccaggio, piattaforme logistiche e reti per la raccolta da filiera corta delle biomasse. Le tecnologie agevolabili sono quelle relative a impianti per la produzione a piccola scala di energia elettrica, termica e/o bio- combustibili (da materiale di scarto) anche in ciclo combinato.
A titolo esemplificativo, sul piano delle produzione energetica saranno finanziabili tecnologie impiantistiche che hanno raggiunto maturità di mercato quali, ad esempio: centrali termiche con caldaie alimentate a cippato/pellets (potenza massima di 1 MW), impianti per la produzione di biogas dai quali ricavare energia elettrica o termica (potenza massima di 1 MW, piccola cogenerazione/trigenerazione da ligno-cellulosiche/biogas/oli vegetali. Saranno finanziabili anche gli impianti ausiliari connessi alla installazione delle tecnologie precedentemente menzionate e gli eventuali interventi di adeguamento delle strutture necessarie al funzionamento degli impianti.
Sul piano delle opere connesse al funzionamento della filiera della biomassa saranno finanziabili impianti di raccolta, cippatura, pellettizzazione e stoccaggio di biomasse agro-forestali.
Non verranno finanziati interventi che prevedono agricoltura dedicata alla valorizzazione energetica, ma soltanto scarti di produzione.
Territorio di riferimento: Intero territorio regionale con focus sulle aree interne
Beneficiari: Regione, Enti locali e loro società, Soggetti pubblici, Enti pubblici, partenariati pubblico-privati anche attraverso ESCo, imprese.
6.1.1 – Realizzare le azioni previste nei piani di prevenzione e promuovere la diffusione di pratiche di compostaggio domestico e di comunità
L’azione mira a ridurre la quantità di materiale immessa nel ciclo di gestione dei rifiuti mediante la realizzazione delle azioni previste nei piani di prevenzione dei rifiuti della Regione.
Le azioni previste – a titolo esemplificativo – riguardano la prevenzione della produzione dei rifiuti nella grande distribuzione organizzata; il recupero dei prodotti freschi invenduti en in scadenza; la raccolta e trattamento dei rifiuti riutilizzabili; la raccolta di oggetti potenzialmente riutilizzabili (computer, giocattoli, etc) a favore di organizzazioni di volontariato sociale, scuole, cittadini; compostaggio domestico e di comunità; campagne di informazione e sensibilizzazione sul tema della prevenzione della produzione dei rifiuti e del riuso; iniziative di riduzione di produzione degli scarti di lavorazione (in coordinamento con OT3 ).
6.1.2 – Realizzare i migliori sistemi di raccolta differenziata e un’adeguata rete di centri di raccolta
L’azione mira a innalzare la quota di rifiuti raccolti in modalità differenziata sull’intero territorio regionale. Essa verrà attuata in coerenza con quanto previsto dal piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e dai piani di gestione dei singoli soggetti responsabili per il sistema di raccolta degli RSU a scala territoriale.
L’attuale dotazione impiantistica definibile di 1°livello dedicata alla raccolta differenziata è costituita da 247 “Isole ecologiche” e 96 “Centri Comunali di Raccolta”. In ottemperanza alla normativa sulla gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) si è reso necessario l’adeguamento e l’ampliamento dei CCR esistenti con l’inserimento dell’area destinata ai RAEE nonché la realizzazione di nuovi impianti.
L’azione prevede l’acquisizione di strumenti e mezzi (sia attrezzature che mezzi per la raccolta) e la realizzazione di una maglia adeguata di centri di raccolta dei rifiuti tarati sulle caratteristiche/esigenze dei territori target (punti di raccolta centralizzati fissi, centri di raccolta differenziata a consegna, su punti di raccolta centralizzati mobili, stazioni di trasferimento).
Data la rilevanza della componente comportamentale dell’utenza nel successo delle iniziative volte all’incremento della raccolta differenziata, le azioni di natura strutturale si accompagneranno alle opportune attività di informazione, educazione e sensibilizzazione dell’utenza.
6.1.3 – Rafforzare le dotazioni impiantistiche per il trattamento e per il recupero ai fini della chiusura del ciclo di gestione, in base ai principi di autosufficienza, prossimità territoriale e minimizzazione degli impatti ambientali
L’azione mira a colmare il gap regionale in materia di dotazioni impiantistiche per il trattamento dei rifiuti.
Il Piano Regionale dei Rifiuti avendo come obiettivo l’autosufficienza di ambito territoriale ed il raggiungimento prefissato di RD del 65% ha determinato le potenzialità degli impianti necessari a livello regionale ed ha previsto: la realizzazione di impianti di preselezione meccanica del rifiuto indifferenziato e di biostabilizzazione aerobica della frazione organica del rifiuto residuo non intercettato dalla raccolta differenziata; la realizzazione degli impianti di compostaggio della frazione organica intercettata con la raccolta differenziata per ogni provincia per la quale risulta un deficit impiantistico per la situazione di regime con raccolta differenziata al 65% (la potenzialità di trattamento autorizzata per n.14 impianti ad oggi è pari a 370.500 T/a a fronte di un fabbisogno di 754.522 t/a con RD del 65% quasi del tutto colmabile con la realizzazione di n.13 nuovi impianti e l’ampliamento di n. 4 esistenti); impianti di trattamento del percolato.