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Il mare di Sardegna regalato ai francesi. L’ultima genialata di Renzie

La scena esilarante di Totò che vende la fontana di Trevi ad un ignaro turista rappresenta uno spaccato dell’italica abitudine di arrangiarsi come meglio si può, basta un pò di ingegno e la truffa è servita. In questo caso, non ci sono soldi sul piatto (forse) ma la sensazione che ad essere truffati, siano i cittadini italiani è bella forte. Di cosa stiamo parlando? In questi giorni è emersa una vicenda a tratti grottesca quanto esilarante. Il governo Renzi avrebbe ceduto una bella porzione di mare che bagna la Sardegna alla Francia. E non un tratto di mare a caso, ma un tratto di mare altamente pescoso di gamberoni e pesci spada che parte con una linea tra Ventimiglia e Mentone e circonda la Corsica. In realtà per questioni legate al diritto del mare, esisteva un antico accordo, datato 1892, che disegnava una chiara linea di demarcazione tra le rispettive acque territoriali. Un nuovo accordo, siglato in gran segreto il 21 marzo 2015 a Caen ha ridefinito i confini marini in senso smaccatamente favorevole alla Francia. Con l’accordo vengono di fatto modificati i confini delle acque internazionali sino a registrare a Nord della Sardegna un’estensione delle acque territoriali francesi da 12 miglia ad oltre 38 miglia. In particolare ha assegnato alla Nazione della Marianna la pescosissima “fossa del cimitero” (in realtà cinque punti di pesca, profondi da 550 a 900 metri, ribattezzati dai pescatori italiani “Cimitero”, Fuori Sanremo, Ossobuchi, Vapore e il Banco). La delimitazione delle acque territoriali tra l’Italia ed i Paesi confinanti, era stata attuata con la Convenzione di Parigi del 28 novembre 1986, tra Italia e Francia, relativa alla delimitazione delle frontiere marittime nell’area delle Bocche di Bonifacio – (l’Accordo definisce i limiti delle acque territoriali posti tra la Sardegna e la Corsica mediante una linea composta di 6 segmenti); l’accordo, a questo punto illegittimo, siglato dall’Italia riconosce di fatto a totale vantaggio della Francia il cosiddetto diritto alla zona economica esclusiva, (esercitabile esclusivamente al di fuori delle acque territoriali del paese che ne fa richiesta). Alla luce di questo nuovo accordo, i giorni scorsi un peschereccio sardo salpato come ogni mattina dal porto di Alghero, è stato fermato dalla gendarmeria francese, perché avrebbe sconfinato le proprie acque territoriali, avrebbe scavalcato cioè secondi i francesi le acque italiane. Possibile? Ebbene sì, se non fosse che l’accordo del marzo 2015 sottoscritto dal ministro Paolo Gentiloni (PD) infatti non è stato ancora ratificato dall’Italia e quindi non è operativo. I francesi, forse in nome della grandeur, lo hanno ignorato. Accendendo la miccia dello scontro, salvo poi porgere le scuse per l’errore commesso. Anche questa una notizia bella grossa, quella dei francesi che ammettono un errore, specie nei confronti degli italiani…Ovviamente i parlamentari del Partito democratico sminuiscono la vicenda (leggi—> http://goo.gl/CD2Xvd) difendendo l’operato dell’esecutivo targato Renzi. Da cosa nasce questa necessità di “negoziare” i confini marittimi? Si tratterebbe di una questione legata alle conformità del diritto internazionale? La risposta, così come il resto della vicenda è ben spiegato in un dettagliato articolo di bufale.net (leggi—> http://goo.gl/pxeVSN). Ora, non serve un genio per comprendere come ancora una volta, il governo italiano (peraltro non legittimato da alcun mandato elettorale) svenda gli interessi e l’economia dei propri cittadini. Gli scorsi mesi il Movimento 5 Stelle, con i suoi portavoce in Senato aveva sollevato la vicenda con precise interrogazioni ed in queste ore associazioni locali ed i pescatori stanno mobilitandosi con sit in e proteste. Morale i cittadini stanno provando a rovinare la festa all’ennesima porcata di un governo autoproclamatosi tale e capace solo di far danni.

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