G7 in Sicilia? No grazie

Matteo Renzi vuole ospitare il G7 del 2017 in Sicilia. L’idea, sembra, è quella di far arrivare i capi di stato e di governo dei sette paesi più potenti del mondo a Taormina, anche se sul nome del comune che ospiterà l’incontro, ancora, non c’è nessuna certezza. “Dobbiamo fare le ultime verifiche tecniche e logistiche. Eventualmente la Sicilia ha altri luoghi”, avrebbe detto il presidente del Consiglio, che ha già fatto capire, con queste parole, quanto abbia le idee chiare sul da farsi.

Ma tant’è. Il Presidente del Consiglio, non si capisce perché, ha deciso di proporre che il G7 si faccia nell’isola. Evidentemente l’organizzazione del meeting internazionale è una priorità nel programma del governo per la Sicilia. Poco importa se disoccupazione, economia ferma e Regione inerte la stanno affossando. C’è il G7, un’opportunità.

Già, ma per chi? Di certo non per le tasche dei contribuenti, che non hanno dimenticato quello che successe nel 2009, quando furono sborsati tra i 350mila milioni e il mezzo miliardo di euro per i lavori alla Maddalena, in Sardegna, per poi decidere all’ultimo momento di spostare il vertice a L’Aquila, organizzata per sistemare alcuni amici intimi solo a qualcuno. Soldi spesi inutilmente. E oltre al danno, la beffa, con le opere già realizzate lasciate in stato di abbandono, in disuso, come l’hotel dell’ex Arsenale (lo Stato ha risarcito il gruppo Marcegaglia – che lo aveva preso in affitto – con 36 milioni di euro a causa delle mancate bonifiche a mare, come riporta un articolo de L’Espresso del 6 novembre 2014. Il governo Renzi, inoltre, si sarebbe impegnato, con il Piano per la Cultura, a stanziare 15 milioni per il recupero dell’opera).

Andando a ritroso nel tempo, nella memoria degli sprechi dei meeting internazionali ospitati in Italia non si può non ricordare il G8 di Genova nel 2001. Quella volta si spesero soltanto venti miliardi delle vecchie lire, ma purtroppo ricordiamo tutti i tragici avvenimenti di Genova, la morte di Carlo Giuliani, le violenze alla scuola Diaz, alla caserma di Bolzaneto, che ci sono costati una condanna da parte della Corte di Giustizia Europea oltre a tanti milioni di euro di danni. Nel 2017 la Sicilia dovrà affrontare, oltre alle tragedia rappresentante dalla disoccupazione e dal sottosviluppo, una delicatissima fase elettorale che culminerà con l’elezione sia del nuovo governo regionale (sempre se Renzi e Crocetta ci diano la possibilità di votare), che i sindaci di Palermo e Catania.

Il PD in Sicilia si è sempre distinto per la gestione dei grandi eventi… Chissà se seguiranno il metodo Genovese – Giacchetto. A proposito, sarebbe bello vedere le passarelle dei leader mondiali al CARA di Mineo. D’altronde in questi giorni discuteranno della migrazione. Così ha fatto intendere Renzi.

Per finire i tagli alla spesa dedicata alle forze dell’ordine, non ultimi quelli previsti dalla legge di stabilità, costringono ogni giorno polizia e carabinieri ad operare con mezzi talvolta obsoleti e fatiscenti. Sarebbe opportuno evitare di esporle alla massiccia ondata di manifestanti che sarebbero probabilmente in prima linea al G7. Deve sicuramente essere garantito il diritto di manifestare liberamente e pacificamente, ma l’esperienza ci ha insegnato che purtroppo questo tipo di eventi attrae anche quella parte meno sana e più violenta della contestazione. Siamo davvero sicuri che questo G7 alla Sicilia convenga?

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