La vicepresidente Kristalina Georgieva ieri, 9 giugno 2016, a Dresda, in Germania, ha partecipato alla “trasparentissima e democraticissima” riunione del gruppo Bilderberg, dove, secondo le informazioni in possesso di EurActiv.com, è stata proposta come prossimo Segretario generale dell’ONU dall’ex presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso.
Secondo il programma della Commissione la vice di Junker ha fatto un discorso a Berlino, in occasione della sua partecipazione ad una conferenza sul cambiamento del mondo, poi si è recata in Sassonia per incontrare il premier Stanilaw Tillich. Nessun riferimento o nota sulla sua partecipazione alla riunione dei padroni e potenti della terra.
Eppure, la Georgeva è nell’elenco ufficiale dei partecipanti al meeting annuale, accanto a VIP come Mark Rutte, il primo ministro olandese, il capo della FMI, il ministro degli interni della Germania, il leader del partito della Nuova Democrazia greco, il ministro delle finanze irlandese, Kissinger, Barros e altri campioni della democrazia e della trasparenza. La Gerogeva twitta sulla conferenza di Berlino e l’incontro con Tilich, ma dimentica di twittare anche la sua partecipazione alla riunione annuale del gruppo Bilderberg.
A parte la notizia riportata oggi dal sito EurActiv, bisogna sottolineare il rafforzamento di gruppi di potere occulti che “governano” l’Europa attraverso il controllo e la vicinanza di rappresentati delle istituzioni pubbliche. L’articolo parla di un “piano-Barroso”, autorizzato dalla Commissione nel 2015, per portare la Georgeva a capo dell’ONU. La strategia di Barroso, allo stato attuale, è un fallimento e dovrebbe avere anche delle conseguenze politiche, oltre che minare i già fragili equilibri in seno al Consiglio europeo.
La preoccupazione che poteri occulti potrebbero controllare rappresentanti delle istituzioni pubbliche è sostenuta dalle inquietanti manovre della vice di Junker.
L’8 febbraio, il governo bulgaro annuncia che la Georgieva continuerà il suo lavoro come vicepresidente della Commissione europea, mettendo fine alle speculazioni sulla sua elezione a segretario dell’ONU. Nello stesso giorno, Borissov ha confermato che la candidata per la Bulgaria è Irina Bokova, attualmente a capo dell’UNESCO.
Il giorno dopo, 9 febbraio, la Georgieva contatta Comdos, agenzia che si occupa di accesso e divulgazione di documenti attestanti l’affiliazione di cittadini ad ex servizi segreti bulgari, segnalando che il presidente Borissov avrebbe detto che non poteva sostenere la candidatura della Georgeva a segretario dell’ONU perché aveva un “dossier” su di le e che molti documenti erano di dominio pubblico.
Barroso lo scorso 7 giugno si è recato in visita in Bulgaria per chiedere al primo ministro, Boyko Borissov (ospite nell’ultima Plenaria di Strasburgo), di cambiare il candidato bulgaro per la segreteria dell’ONU. Non è mai successo che l’ONU, compresi i membri permanenti del Consiglio di sicurezza, abbiamo votato un candidato alla segreteria senza che lo stessa abbia supporto dal proprio paese.
Nonostante i tentacoli delle lobby, occulte e non, che tirano i fili dei rappresentanti burattini europei, pare che il presidente bulgaro sia deciso ad andare avanti e pare che 9 paesi su 15 del Consiglio di sicurezza avrebbero già espresso sostegno alla Bokova.
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