Non lo dico perché lo odio, perché mi fa ribrezzo, perché sono figlio della stessa terra che lui ha disonorato e umiliato e neanche perché vorrei ripristinare la legge del taglione (per la quale non si sarebbe trovata comunque una punizione proporzionale ai suoi crimini).
Lo dico perché credo che sia stata fin troppo dignitosa la punizione inflitta da uno Stato di diritto come l’Italia ad una belva satanica come Totò Riina.
Totò u’ curtu nella sua vita ha dimostrato di essere sempre un uomo di merda, sia da uomo libero che da carcerato, senza cambiare mai atteggiamento.
Così come ha scelto consapevolmente e in libertà di distruggere la vita di migliaia di persone, altrettanto consapevolmente non si è mai pentito e mai ha deciso di collaborare con la giustizia, a cui avrebbe potuto raccontare e spiegare tante cose, a partire dal ruolo di noti politici e uomini delle istituzioni nel rapporto Stato-Mafia.
I suoi avvocati fanno il loro lavoro, ovviamente, premono sulle garanzie e sui diritti previsti dal sistema italiano, ma dubito fortemente che queste richieste degli avvocati corrispondano ad un’idea di Riina ed escluderei tassativamente che una bestia di tale portata abbia la minima idea di cosa possa voler dire “morte dignitosa”.
Forse per lui sarebbe stato più dignitoso farsi sparare in testa da qualche altro mafioso che ne doveva prendere il posto, visto che il codice criminale lo ha rispettato rigorosamente fino alla fine.
Non posso trovarmi d’accordo ne con l’apertura della Suprema Corte e neanche con chi ritiene ormai insignificante ed indifferente dove e come farlo morire. Qui non si sta discutendo del concedere o meno le cure a Riina o del concetto di “vendetta” da parte dello Stato, come qualcuno erroneamente sostiene, ma se le cure debbano proseguire in carcere fino alla sua morte o gli vada concesso di terminare la sua vita “dignitosamente” fuori dal carcere. Per me ripeto, è dignitoso avergli garantito le cure fino alla fine, ma in carcere.
Credo sia civile affermare con fermezza che colui che decide di percorrere la strada di Riina deve avere molto chiare in testa 2 cose, che se non finisce ammazzato dai suoi simili finisce in carcere duro per sempre, senza mezzi termini. Deve essere chiarissimo ed inequivocabile che da parte dello Stato non ci sono sconti o tentennamenti.
Questo tipo di fermezza è fondamentale, anche per rispetto dei troppi cittadini caduti per mano di queste bestie.