Chi sceglie la pace deve far sì che i suoi vicini siano in pace

Un imprenditore agricolo, di scarsa cultura, partecipava tutti gli anni alla principale fiera agricola della sua città.
La cosa più straordinaria è che ogni anno vinceva il trofeo al concorso del Mais dell’anno. Entrava con il suo mais alla fiera e usciva con la fascia azzurra sul petto. Il suo prodotto era ogni anno migliore del precedente.

Una volta, un giornalista lo intervistò dopo la consueta cerimonia e rimase affascinato dal metodo che l’uomo usava per ottenere il suo prodotto di qualità.
Scoprì che l’agricoltore condivideva buona parte dei semi migliori della sua piantagione di mais con i vicini. “Perché condivide i semi migliori con i vicini-gli chiese – visto che competono direttamente con lei?”

“È semplice! – rispose l’agricoltore. – il vento raccoglie il polline del mais maturo e lo porta di campo in campo. Se i miei vicini coltivassero mais più scadente del mio, l’impollinazione peggiorerebbe continuamente la qualità del mio prodotto. Se voglio ottenere un buon mais, devo aiutarli a coltivare il meglio, offrendo loro i semi migliori”.

E aggiunse: “Capisce che siamo tutti importanti e che per vivere bene dipendiamo gli uni dagli altri? Spero che anche lei possa aiutare i suoi vicini a coltivare sempre i semi migliori, il mais migliore e le migliori amicizie”.

La morale di questa breve storia è che chi sceglie la pace deve far sì che i suoi vicini siano in pace.
Quelli che vogliono vivere bene devono aiutare gli altri a trovare la felicità, poiché il benessere di ciascuno è connesso al benessere di tutti.

Adolfo Pérez Esquivel,
Premio Nobel per la pace

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