Ieri sono state depositate le liste e abbiamo appreso delle candidature degli europarlamentari Matteo Salvini, Gianni Pittella, Lorenzo Cesa, Raffaele Fitto, Flavio Zanonato, e Lorenzo Fontana. 6 italiani su 73 che interrompono il loro mandato europeo, tradiscono la fiducia dei cittadini che votandoli alle europee speravano in un loro impegno per l’Italia in Europa e corrono verso un seggio sicuro a Roma.
Su questo dobbiamo fermarci a riflettere. Tutti parlano in TV del ruolo dell’Italia in Europa. Ma poi nei fatti cosa fanno?
Anche questa è una sostanziale e visibile differenza tra i partiti e il MoVimento 5 Stelle, che è l’unico che continua a rispettare con il massimo impegno il mandato ricevuto e a difendere cittadini e imprese italiane per rendere più forte e credibile l’Italia in Europa.
La verità è che da sempre i politici nostrani cercano solo una poltrona comoda per gli anni a venire, sia essa a Roma, in Regione o a Bruxelles.
Anche per me, che ho ruoli di coordinamento in questa campagna nazionale e sono sempre stato in prima linea sul territorio, sarebbe stato molto semplice spostarmi su un posto comodo, sicuro e senza preferenze in parlamento nazionale, ma la domanda che dobbiamo farci è: Sarebbe stato giusto? Io e tutto il m5s diciamo di no.
Avendo costruito esperienza e credibilità in questo consesso è giusto, per il mio Paese, che io e miei colleghi continuiamo a lavorare qui rispettando il mandato conferitoci da milioni di nostri concittadini.
Oggi ad esempio è una giornata di lavoro nelle Commissioni parlamentari qui a Bruxelles, ma quasi nessuno dei miei colleghi italiani è presente. A parte noi del Movimento 5 Stelle.
Il fuggi fuggi da Bruxelles è uno scandalo tutto italiano che dimostra il fallimento di questa classe dirigente, tanto brava a fare chiacchiere in televisione e assente nei fatti.
Sono professionisti della politica che dovrebbero fare il lavoro per il quale sono stati eletti e per il quale sono pagati profumatamente.
In Europa si decide il 70% della legislazione nazionale, si discutono importanti dossier su agricoltura, politica monetaria, immigrazione e via dicendo.
L’assenza degli italiani a questi importati tavoli negoziali riduce enormemente la credibilità del nostro Paese a livello internazionale ed è un danno enorme di cui fanno le spese i cittadini italiani.
La migliore risposta che possono dare gli italiani a questi bulli della democrazia e malati di “poltronismo” è mandarli a casa votando massicciamente il m5s il 4 marzo.
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