Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, ho ascoltato il suo intervento e condivido molti dei passaggi della strategia proposta, anche se credo che sia ancora un po’ un libro dei sogni. È chiaro che ce lo auguriamo tutti di vedere l’Europa completata dal punto di vista geografico, e i Balcani ne fanno senz’altro parte, però è vero che la storia ci insegna anche che se li acceleriamo troppo questi processi, rischiamo di avere l’effetto opposto, l’effetto inverso.
Noi stiamo vivendo in questa epoca una crisi all’interno dell’Unione europea, dove molte cose non funzionano e dove dobbiamo stare attenti quando parliamo ad altri paesi che ancora non hanno completato delle riforme e ancora hanno dei problemi seri. Abbiamo problemi tra Belgrado e Pristina, abbiamo problemi tra un paese membro dell’Unione europea, la Grecia, e il riconoscimento della Macedonia, o FYROM come preferite chiamarla voi. Quindi, questo processo va accompagnato con forza e per realizzarlo serve fare i passi uno alla volta.
L’intervento di Corrao a Strasburgo