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Blocco pomodori verso il Canada. Comparto in ginocchio per colpa dei partiti italiani

“La beffa? Il Canada stoppa l’import di pomodoro dalla Sicilia per la presunta presenza di un insetto, ma scarica nei nostri porti grano che loro non danno neanche ai porci”.  

 “I carnefici degli agricoltori siciliani, hanno nomi e cognomi e sono le donne e gli uomini dei partiti che hanno votato senza fiatare i trattati come il CETA, che sta distruggendo l’agroalimentare siciliano a favore delle importazioni dei prodotti canadesi. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: se dopo un anno dall’entrata in vigore del CETA l’esportazione di prodotti agroalimentari “made in Italy” è scesa del 4%, per i prodotti agricoli canadesi in Italia c’è stato un aumento del 23%” .

A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao in merito alle proteste degli agricoltori siciliani della cosiddetta fascia trasformata e del caso Canada, con l’export di pomodoro dalla Sicilia bloccato dal paese nordamericano.

“A rendere tutto ciò tragicomico – spiega Corrao – è il comportamento beffardo del Canada. Infatti, lo stesso Canada che ha appena bloccato il pomodoro siciliano di altissima qualità, compreso il pomodoro IGP di Pachino, con un pretesto ridicolo, cioè la presenza di un insetto nelle partite di pomodoro siciliano scongiurata da un rigido sistema di controlli condivisi, è lo stesso che invece ci invia tonnellate di grano tossico che non da neanche a suoi porci. Un paradosso che sta provocando un grave danno ai produttori di pomodori siciliani, che avevano persino concordato le tipologie di pomodoro da produrre per venire incontro alle richieste canadesi. In ballo ci sono commesse per milioni di euro e la tenuta di un settore già debole ed esposto alla concorrenza scorretta dei Paesi terzi. Per questo chiederemo in tutte le sedi e con tutte le forze una dura opposizione alla circolare che pone una barriera fitosanitaria ingiustificata nei confronti del pomodoro siciliano. Perchè il Canada si ingegna per proteggere i suoi produttori, e noi non alziamo un dito a protezione dei nostri? Ecco come i trattati, accettati senza fiatare dall’Italia, stanno mettendo in ginocchio la nostra agricoltura. Ma non è solo un problema di trattati. Per via delle sanzioni, abbiamo praticamente lasciato al Marocco il mercato russo che era ed è in grande crescita e avrebbe rappresentato una grande opportunità per noi. Inoltre, il PSR e tutta la PAC in generale in Sicilia sono stati fallimentari, non hanno mai davvero garantito prezzi giusti e un lavoro dignitoso agli agricoltori siciliani. Per questo – sottolinea Corrao – siamo al fianco dei tanti imprenditori agricoli che in questo momento stanno manifestando nella fascia trasformata, occupando i Comuni di Pachino, Vittoria, Pozzallo e Santa Croce Camerina. E’ da anni che chiedono a gran voce di essere ascoltati, ma hanno ricevuto sempre solo false promesse e il disinteresse più totale da parte delle istituzioni nazionali e regionali, le stesse che hanno avallato i trattati scelerati che ci hanno distrutto. E’ arrivato il momento di proteggere davvero i prodotti locali attraverso un piano preciso ed efficace che riattivi la commercializzazione diretta tra consumatore e produttore senza passare dalla grande distribuzione, e riapra i mercati agricoli cittadini – conclude Corrao – in mano alla mafia e ai caporali”.

 

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