ONU: Giornata internazionale contro la violenza sessuale nei conflitti

Il 21 giugno 2008 alle Nazione Unite è stata approvata all’unanimità la risoluzione 1820 dal consiglio di sicurezzache chiedeva di porre fine all’uso di brutali atti di violenza sessuale contro donne e bambine come tattica di guerra e a porre fine all’impunità degli esecutori.

Seguirono altre Risoluzioni e si misero in campo strumenti legislativi per porre fine ad una vera e propria pratica di guerra. Infatti, l’osservazione fatta da più parti è quella che il fenomeno della violenza sessuale nei conflitti non è una questione culturale o circoscritta solo in qualche parte del globo, ma è una vera e propria tattica di guerra utilizzata sia in Africa, in Sudamerica, in Asia, ma anche nell’Europabalcanica nello scorso fine secolo.

Ma la speranza di mettere fine a questo orrendo crimine contro l’umanità si è ravvivata nel dicembre 2017, infatti, 11 responsabili di violenza sessuale sulle donne sono stati portati in un’aula di tribunale e poi condannati nella Repubblica democratica del Congo. Questa prima condanna storica ha reso il 13 dicembre 2017 una data che la comunità internazionale ricorderà come l’inizio di una lotta contro la violenza carnale.

Rivesta un significato ancor più importante se si pensa che la condanna arriva proprio nell’ex Zaire, dove, stando alle stime delle Nazioni Unite, 15 mila donne l’anno sono vittime di stupro, ogni mezz’ora una donna viene violentata nello Stato dove un tempo regnava l’attuale nobiltà europea.

La Giornata Internazionale contro la violenza sessuale nei conflitti vuole porre tutta l’attenzione possibile e aumentare la consapevolezza su una pratica disumana che è quella dello stupro in guerra, da sempre largamente utilizzata per marchiare, umiliare e dominare il nemico in situazioni di conflitto, ma anche nei confronti delle popolazioni indigene, difensori dei diritti umani, ambientalisti e semplici contadini sono perpetrate ancora oggi simili tecniche di guerra per avere il coraggio di difendere la propria terra e i loro diritti di esseri umani dagli attacchi di affaristi e criminali.

Infine, voglio ricordare il coraggio e l’impegno del medicocongolese Denis Mukwege, è uno dei nomi più illustri di tutto il Paese, conosciuto come “il medico che ripara le donne, così ribattezzato in un film internazionale. una delle sue dichiarazioni che mi colpì di più fu “we need to eradicate rape as a weapon of war like nuclear, biological and chemical weapons.”

“Dobbiamo sradicare lo stupro come arma da guerra, come le armi nucleari, biologiche e chimiche

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