I diritti alla manifestazione e alla libera associazione sono prerogative universali che poggiano alla base di tutte le democrazie. In Uganda sembrano non essere dello stesso avviso, soprattutto quando si assiste a una protesta che sfocia in sparatorie, pestaggi, omicidi, torture e nell´arresto di 6 parlamentari e di altre 30 persone. Il bilancio di tale protesta ricorda più uno scenario di guerra che una democrazia, in un paese dove repressione e arresti di politici e oppositori non sono l´eccezione ma la regola. Colleghi, il problema sta alla radice: ci troviamo di fronte a un presidente e a un governo che violano l’indipendenza del Parlamento e l´immunità parlamentare dei suoi membri, e questo va molto aldilà di violazioni dei diritti umani e civili. Questo rappresenta il tramonto dello stato di diritto! La rimozione delle leggi ugandesi che violano i diritti alla libertà di espressione e di associazione, come le leggi sulla diffamazione criminale, costituisce il primo passo che l´Uganda deve intraprendere. Esorto pertanto questo parlamento a sfruttare l’influenza politica fornita dai programmi di aiuto allo sviluppo, in particolare i programmi di sostegno al bilancio, per rafforzare la difesa e la promozione dei diritti umani e civili in Uganda. ]]>