In questi giorni continuo a ricevere segnalazioni dai produttori vitivinicoli italiani giustamente preoccupati su nuove regole europee sull’etichettatura. Così come ribadito dalla mia collega di delegazione Tiziana Beghin, c’è stato un semplice errore di traduzione nelle nuove regole europee sull’etichettatura che, a una prima lettura, sembravano permettere l’etichettatura come vino italiano anche sui prodotti realizzati con l’uva straniera. Per fortuna non è così. La rassicurazione ci è arrivata direttamente da fonti della Commissione europea.
Indagando con la Commissione e le associazioni di categoria abbiamo infatti scoperto che per fortuna si tratta solo di un errore di traduzione dell’atto in questione che fa sì riferimento al prodotto trasformato in Italia a partire da uve straniere, ma solamente nella versione italiana o spagnola, mentre la medesima dicitura non è presente nel testo francese o inglese. Non significa però che gli organi europei abbiano sino ad oggi tutelato il nostro made in, anzi tutt’altro…
Da quando abbiamo messo piede in Parlamento Europeo, abbiamo scovato e denunciato ogni tentativo di penalizzazione dei nostri prodotti. Siamo stati noi a sollevare il caso dell’olio tunisino a dazio zero in Italia, dei pomodori del camerun nei nostri supermercati, dello zuccheraggio del vino consentito in altri paesi dell’Ue senza una specifica dicitura in etichetta. Tutti gli attacchi al nostro Made In, sono stati voluti e avallati dalla Commissione Europea attraverso i propri rappresentanti degli stati membri, Italia compresa. Negli ultimi 20 anni anche i parlamentari italiani hanno sottoscritto ogni genere di accordo che penalizzava i nostri prodotti agroalimentari. Occorre un ulteriore moto d’orgoglio del nostro Paese. I prossimi mesi saranno determinanti per la difesa, tutela e promozione delle nostre filiere agroalimentari.
Non siamo statalisti o sovranisti, vogliamo semplicemente che i consumatori possano scegliere con sicurezza cosa mangiano e da dove arriva ciò che mettono in tavola per i propri figli. Questo è l’obiettivo del Movimento 5 Stelle in Europa, un obiettivo finalmente condiviso con l’azione di un governo che finalmente sta dalla parte dei cittadini.
]]>