Beppe Grillo ha iniziato a riempire piazze (oltre che teatri e palazzetti dello sport) sulla base di un messaggio rivoluzionario che sta alla base del MoVimento 5 Stelle. Ti prendeva per la camicia (letteralmente, ricordate?) e ti urlava che dovevi informarti, che dovevi smetterla di delegare in bianco una classe politica autoreferenziale che usa i media per far credere delle cose ai cittadini ma che poi agisce solo a protezione degli interessi di alcune categorie e soggetti privilegiati. Io non ho mai guardato la tv, neanche quando ci vado io (peraltro avrete notato che ultimamente mi si vede poco e nulla), al massimo guardo qualche estratto di trasmissione sui social. Così mi è capitato di sentir dire, al rappresentante delle “sardine” sovraesposto in tutte le trasmissione e acclamato come salvatore della patria, che “la politica con la P maiuscola è quella che delega ai competenti”. Si parlava di mes e lui come premessa ha detto di essere laureato in economia ma di non occuparsi di queste cose qui. Delega ai competenti? Ma siamo seri? Cioè il messaggio di popolo sarebbe quello di disinteressarsi delle cose più importanti e delegare qualcuno (che poi esistono “competenti” di idee diametralmente opposte) ad occuparsene. Mamma mia Ragazzi, anche Berlusconi e Trump diventano progressisti rispetto a dichiarazioni del genere! In Italia abbiamo bisogno esattamente del contrario di questa idea malsana della delega in bianco. Abbiamo bisogno di creare coscienza critica in ogni cittadino, abbiamo bisogno di un popolo che metta costante fiato sul collo sulla classe politica, che la vincoli ai suoi programmi e le sue promesse, che ne controlli la fattibilità in campagna elettorale e ne segua l’attuazione dopo. Abbiamo bisogno di conoscere bene la nostra storia, a partire dall’annessione del sud al nord, passando per la svendita delle aziende pubbliche e lo smantellamento della competitività in nome del dio capitalismo o ultraliberismo considerato come dogma da tutta la classe politica degli ultimi decenni. Non ci è bastato vedere i risultati dei competenti e come le loro rosee previsioni con cui hanno presentato al popolo trattati e riforme siano state sistematicamente smentite? (ricordate cosa diceva Prodi sull’euro? E il centrodestrasinistra sulla bontà di Fiscal Compact, MeS e Pareggio di Bilancio?). Quando l’UE chiede riforme e parla di stabilità parla in primis della stabilità e della forza dei sistemi finanziari e bancari tedeschi e francesi, della loro esposizione e della necessità di coprire e difendere le operazioni avventate o rischiose che fanno. Per questo (e tanti altri motivi che ho spiegato in un post precedente) il modello che rappresenta la Von Der Leyen era invotabile e sulla riforma del MES non ci dovrebbero neanche essere discussioni nel m5s. La contrarietà è ovvia (si dice a meno che non sia riformato o sia parte di un “package” più grande e conveniente per noi, ma quindi stiamo parlando di qualche altra cosa che non esiste, non di questo MES). Il vero nemico contro cui scendere in piazza non è Salvini, che peraltro è un caso unico di protesta contro chi sta all’opposizione (che poi anche lui ha già dimostrato ampiamente di essere un cagnolino addomesticato dei poteri forti, che abbaia al popolo e obbedisce al padrone). Il motivo per cui scendere in piazza è UniCredit che prevede di licenziare 8000 persone mentre dall’altra parte prevede 5 miliardi di utile. Il motivo per cui scendere in piazza sono i trattati che consentano di delocalizzare e abbattere il costo di produzione in Paesi che non rispettano i nostri standard per poi tornare a fare concorrenza scorretta sul nostro stesso mercato. Il motivo per cui scendere in piazza è un modello economico che arricchisce sempre di più chi è già ricco e ha capitale e impoverisce sempre di più chi non ne ha. Il motivo per cui scendere in piazza sono il sacrificio che viene chiesto ai contribuenti che per coprire l’esposizione delle banche che hanno regalato credito ad amici e amici degli amici. Nell’impunità di chi le ha fatte e ricevute. Il motivo per cui scendere in piazza sono i mercati lasciati alle mafie, i grandi evasori che fanno bella vita sulle spalle dei poveri cristi che faticano per arrivare a fine mese, i privilegi eterni della chiesa cattolica, le tasse che si pagano per non ottenere alcun servizio (pensate agli oneri su gas, elettricità, rifiuti, benzina) il mondo di raccomandazioni che blocca le possibilità di emergere per i giovani di valore, dall’università (che è un manifesto di raccomandati e baroni) alla sanità passando per tutto l’apparato pubblico. Il motivo per cui scendere in piazza sono 170 anni di ingiustizie tra nord e sud, con un parte del Paese che deve crescere e correre e l’altra che deve consumare, subire e dire anche grazie. Ci sono centinaia di cose sbagliate in questo Paese che mi hanno portato, di impeto e di cuore, a mettere tutto il mio tempo e tutta la mia energia nel m5s da quando è nato. Io soffro a vedere come siamo stati infiltrati dopo la morte di Gianroberto Casaleggio e quanti avanzi di sistema che si sono infiltrati da noi sono riusciti a farsi strada al nostro interno per distruggere la portata rivoluzionaria della nostra azione. Ma ancora tra noi ci sono tanti fedeli all’obiettivo che ci ha mosso, ed io sono orgogliosamente uno di quelli. Quindi rimbocchiamoci le maniche e continuiamo a parlare delle cose importanti, continuiamo a lavorare per rimuovere le ingiustizie, perché abbiamo solo iniziato a rimuoverne qualcuna (il reddito di cittadinanza, taglio ai vitalizi e il decreto dignità ne sono un esempio) ma c’è ancora tantissimo da fare e tantissima gente da coinvolgere. C’è da riprendere la nostra identità e il nostro cammino, senza guardare in faccia nessuno e tagliando i rami secchi che ci siamo portati dentro e che lavorano con astuzia e capacità sistemica affinché il cambiamento sia solo di facciate e nulla in realtà cambi. Le sirene del potere e del sistema piacciono ad alcuni ma non a tutti. Ci vuole coraggio Per aspera ad astra ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ p.s Questa cosa di “Bella Ciao” sta sfuggendo letteralmente di mano, ho visto commissari europei socialisti, con a capo Frans Timmermans e il Conte Paolo Gentiloni, che la cantano con orgoglio senza capire che l’invasore di oggi siano proprio loro. Peraltro mi sembra che nessuno abbia notato che “bella ciao” ha un tono velatamente sovranista, o almeno di quando la sinistra aveva a cuore gli interessi del popolo e non di multinazionali e finanza… ” una mattina mi son svegliato ed ho trovato l’INVASOR. O partigiano portami via o bella ciao bella ciao bella ciao”. https://www.facebook.com/CorraoM5S/posts/3280675375292934?comment_id=3280862191940919¬if_id=1575541908197931¬if_t=feed_comment ]]>