MES. Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur

“Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”, mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata. Ve lo dico in maniera molto sincera, qui si rischia che ad essere espugnata sia l’Italia intera.

Siamo di fronte ad una situazione in cui, al netto delle belle parole e dei cerimoniali, molti altri Stati dell’Unione Europea vedono di buon occhio le nostre difficoltà per venire a fare la spesa a prezzo di saldo a casa nostra, per prenderci quote di mercato importanti che ancora deteniamo e varie altre ragioni egemoniche e nazionaliste. La nostra instabilità, il nostro caos, la nostra litigiosità interna sono la loro opportunità per completare l’opera iniziata da tempo. In questa direzione ha fatto benissimo il Governo ad attivare la golder power, di cui ho parlato dettagliatamente in un lungo post qualche giorno fa.

Di cosa si discute a Roma quindi?
Principalmente del MES e di questi fantomatici 36 miliardi, che peraltro ci basterebbero solo per un paio di mesi, e per cui dovremmo portarci la Troika a casa a fare quella meravigliosa opera che abbiamo potuto ammirare in Grecia.
Sul MES si sono sprecati quintali di disinformazione. Verità parziali, omissioni, manomissioni, slide sensazionalistiche, dichiarazioni false, bugie da far girare nelle chat e in tutti i social, accentuazioni e chi più ne ha più ne metta. Da tutti i lati e sotto tutti i punti di vista (noi del M5S compresi, che abbiamo molta gente seria ma anche imitatori di ciò di cui ci lamentiamo). Sono scesi in campo anche Tremonti e Monti, protagonisti di quella stagione, per raccontare la loro versione contrastante dei fatti. Io stesso mi sono incazzato molto e ho usato parole forse anche eccessive per rispondere alle orribili manipolazioni fatte dalle opposizioni al fine di generare caos, destabilizzare il Paese e aizzare persone, evidentemente incapaci di compredere la portata delle bugie sensazionaliste dei loro leader, contro di noi (“hanno firmato il MES”, “Traditori”, ecc ecc). Ricordate una cosa che ho imparato da piccolo. I Paesi più problematici hanno in genere leader forti e istituzioni e contrappesi deboli, i Paesi più sviluppati hanno leader più o meno sconosciuti ed istituzioni e contrappesi forti.

Sul MES una cosa sola è priva di opinione. L’unica forza politica che non aveva rappresentanti nel 2010/2012, e che quindi non può avere alcuna responsabilità (e per quanto mi riguarda mai ne dovrà avere), è il Movimento 5 Stelle. Tutti gli altri in qualche modo sono stati protagonisti di quella stagione di austerity, chi più chi meno. Il PD e Forza Italia (allora PDL, con dentro anche FdI, compresa la Meloni) hanno sempre sostenuto tutto il pacchetto dell’austerity, in ogni luogo. L’attuale ministro dell’economia Gualtieri fu “illo tempore” il relatore per il parlamento europeo del MES, cosa volete che faccia oggi? Cosa vi aspettate dal PD? E’ chiaro che proveranno ad utilizzarlo, così come proveranno a fare quello che hanno sempre fatto. Il m5s ha il dovere di resistere ad ogni costo, giocandosi su questa battaglia la sua memoria storica, la scelta giusta ci porterà sulla strada della coerenza, quella sbagliata sulla strada dell’ignominia. Da persona onesta intellettualmente quale ho sempre dimostrato di essere, esco dal gioco delle tifoserie e spezzo una lancia a facore della Lega nord dicendovi che il loro atteggiamento fu a fasi alterne e su alcune cose che dicono hanno ragione, ma omettono di raccontare tutta la storia. E’ vero che non votarono il MES in parlamento europeo nel 2011, così come non lo votarono alla ratifica del 2012 in parlamento nazionale, ma quel che non dicono è che stavano nel governo che lo negoziò e approvò con toni trionfalistici (avrebbero potuto montare la questione allora e farlo naufragare) e il loro uomo più intelligente ed influente, ossia Giancarlo Giorgetti (che faceva anche parte dei cosidetti “saggi” di Giorgio Napolitano) fu relatore entusiasta dell’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione, che completava a livello nazionale il lavoro del Fiscal Compact a livello europeo. Sto raccontando dei fatti, senza aggiungere alcun commento o valutazione personale.

Sulla questione attuale restano un paio di cose da dire. Il MES esiste, è un trattato internazionale ratificato in tutti gli Stati che lo hanno adottato e smantellarlo senza il consenso di questi è una mission impossible, quindi ha ragione Conte quando dice in modo fermo che noi non lo attiveremo (ed è il massimo che può fare in questo momento) ma non che se non lo si attiva è uno strumento innocuo, su questo è necessario stare attenti. Infatti, con il MES che resterà in campo non usciremo mai dall’eurogruppo (come già successo la settimana scorsa) o dal Consiglio Europeo con una vittoria. La storia del MES light o senza condizionalità è una cosa a cui non credere e di cui non fidarsi, perchè non essendo supportata da alcuna modifica sostanziale allo strumento, niente impedirà che le misure lacrime e sangue siano applicate non subito, ma in fase di restituzione. Paraltro, avendo imparato a conoscere questo mondo di squali, vi dico che abbiamo motivi di temere che le agenzie di rating e lo spread potrebbero manovrare per costringerci, con le spalle al muro, ad attivare lo strumento e quindi accettare le condizionalità che sarebbero solo spostate più avanti nel tempo. Quando l’attenzione sarà più bassa. Quindi capite benissimo che il compito di Conte è delicatissimo e non ci sono srategie semplici per uscire vincitori. Fare i tifosi di una fazione o dell’altra, in questa partita, serve veramente a poco. Al massimo tifiamo per la Nazionale, perchè se viene gestita male (come in passato dai governi precedenti) pagheremo tutti come italiani, non come rappresentanti o tifosi dei partiti.

Al netto di tutta questa storia (la cui parte storica poteva essere chiusa attenendosi alle vicende di cronaca), la realtà è che alla fine agli italiani interessa capire dove e quando si troveranno i soldi per ripartire, non i nostri litigi per chi ha la colpa sul MES, e se non si trova il modo per far ripartire l’economia (magari in modo diverso rispetto a prima) non si salverà nessuno dalla rabbia popolare.

I soldi veri, di cui abbiamo bisogno, non ce li regala nessuno e non arriveranno mai per gentile concessione di nessun altro Stato. Possono arrivare solo attraverso la raccolta del massimo dalla liquidità messa a disposizione dalla BCE, tramite BTP funzionali alla raccolta della liquidità da Quantitative Easing (QE2+PSPP+PEPP) sui mercati, con cui andare a finanziare l’economia reale, e a monetizzare le garanzie di Stato. Cerchiamo di farlo subito e di dare respiro a tutti in un contesto di trasparenza e controllo mai visti primi. Sapremo riprenderci, ma stiamo attenti a che alcuni danni non diventino irrecuperabili.

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