Pepe Mujica e Noam Chomsky. Gli straordinari ispiratori protagonisti di un documentario

Stasera metto un attimo da parte l’attualità, raccontata perlopiù da personaggi noiosi e grotteschi, e vi parlo di un progetto che ha messo insieme due delle più grandi personalità dei nostri tempi: Pepe Mujica e Noam Chomsky.

Ho avuto il privilegio di conoscere e parlare con Pepe Mujica, anni fa a Montevideo, un poeta di popolo, con un vissuto straordinario e una forza d’animo encomiabile. Lo potresti stare ad ascoltare per ore, giorni, settimane. Ha quella capacità straordinaria di semplificare e rendere accessibili a tutti anche i concetti più complessi. Ma se le sue parole sono straordinarie ancora di più lo è il suo esempio. L’esempio dato della vita leggendaria di un guerrigliero tupamaro che ha trascorso quasi 15 anni in isolamento in carcere, come dissidente politico, sfiorando la morte la follia, e che è poi arrivato fino alla Presidenza dell’Uruguay. Il Presidente più povero (vive ancora in una sorta di bettola) e amato del Mondo.

Noam Chomsky non l’ho mai conosciuto di presenza, ma ho letto molti suoi libri (ne sto leggendo uno anche adesso “ottimismo, nonostante tutto”) e seguito con interesse la sua vita e le sue vicende. Rispetto al contesto di guerrilla latinoamericana di Mujica il filosofo cresce in USA e tratta una tale vastità di temi da renderlo forse il più grande intellettuale dei nostri tempi. Anche lui dissidente politico, più volte arrestato, ha lasciato un segno indelebile nella linguistica e ha dato, con i suoi saggi, una robusta base per costruire un solido pensiero contrario al neoliberismo. Per me grande fonte di ispirazione.

Mujica ha quasi 85 anni e Chomsky quasi 92. Credo che questo documentario, girato da Saul Alvidrez, attivista politico messicano di 31 anni, sia un grande lascito all’intera umanità.
Grazie a tutti e tre!

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