L’eurodeputato siciliano insieme alla collega Rosa D’Amato incalzano Bruxelles sulle Quote tonno.
Corrao: “Modificare criteri di assegnazione quote tonno. La comunità di Favignana non può essere più privata di una risorsa così preziosa per la sua economia”.
D’Amato: “Abbiamo presentato degli emendamenti al nuovo piano europeo di gestione del tonno rosso per rendere obbligatorio che almeno il 15% delle quote venga distribuito alla piccola pesca”.
“Occorre modificare i criteri di assegnazione delle quote tonno. Non è possibile privare l’isola di Favignana, dove la pesca del tonno ha fatto la storia, di una risorsa così preziosa per la sua comunità”. A dichiararlo è l’europarlamentare siciliano Ignazio Corrao a proposito dell’assegnazione delle Quote tonno. Battaglia condivisa insieme alla collega eurodeputata componente della Commissione Pesca del Parlamento Europeo Rosa D’Amato.
“Anche quest’anno – spiega Corrao- l’assegnazione delle quote tonno ha decisamente penalizzato l’isola di Favignana, attribuendo una quota di 33 tonnellate, maggiore rispetto all’anno scorso ma ancora insufficiente a garantire la sostenibilità dell’attività economica della pesca”.
“Stiamo parlando una tradizione millenaria, che ha reso l’isola di Favignana famosa nel mondo, sia per la profonda cultura del mare incarnata dal Rais, guida indiscussa della tonnara, sia per la sostenibilità ambientale di tale tipo di pesca”.
“In tutto ciò, purtroppo l’assegnazione delle quote è stata pubblicata solo l’8 maggio, quando ormai era troppo tardi per avviare la pesca, avvantaggiando di fatto chi era già in possesso degli strumenti per partire. Insomma, tempi e modi di questa nuova ripartizione hanno svantaggiato molto platealmente “l’isola del tonno”. Comprendo e condivido dunque la delusione del Sindaco di Favignana e di tutta la comunità egadina”.
“Proprio per questo ho chiesto alla Commissione Europea di intervenire immediatamente con nuovi criteri e principi per l’attribuzione delle quote tonno, che potrebbero essere assegnate direttamente alle comunità locali, ai Comuni come Favignana. Tale assegnazione permetterebbe di supportare la pesca tradizionale del tonno in un’ottica di beneficio per l’intera comunità. Non dimentichiamo che è stata la stessa Unione Europea a spingere gli Stati Membri a favorire le tonnare fisse, come quella di Favignana, che rappresentano la tipologia di pesca più sostenibile del tonno”- conclude Corrao.
“Nel nostro Paese – aggiunge Rosa D’Amato – siamo ben lontani da una ripartizione equa delle possibilità di pesca di questa preziosa risorsa, che spesso viene monopolizzata da pochi grandi gruppi, lasciando le briciole a tanti piccoli pescatori. Ciò accade nonostante i regolamenti comunitari siano chiari: nel ripartire le quote a loro disposizione, oltre a dover utilizzare criteri di tipo sociale, ambientale ed economico, e non soltanto i livelli storici di cattura, gli Stati membri devono tenere in particolare considerazione la pesca tradizionale e artigianale, nonché prevedere incentivi per i pescherecci che impiegano attrezzi da pesca selettivi e dal basso impatto ambientale”.
“Serve un’inversione di tendenza. Per questo – sottolinea l’eurodeputata – abbiamo presentato degli emendamenti al nuovo piano europeo di gestione del tonno rosso per rendere obbligatorio che almeno il 15% delle quote venga distribuito alla piccola pesca. I nostri pescatori non possono più attendere, a maggior ragione ora che gli stock sono in netto miglioramento. La piccola pesca non soltanto è depositaria di un know-how millenario e fonte di lavoro per le piccole comunità costiere, ma è anche una pratica sostenibile dal punto di vista ambientale, che va quindi incentivata” – conclude D’Amato.