Cucchiao di Conte al 90′ e l’Italia porta a casa il risultato

Dopo quasi 5 giorni il Consiglio Europeo trova la quadra per il Budget pluriennale e il recovery fund.
L’Italia ne esce vincitrice ottenendo il massimo. In totale saranno 209 miliardi di euro concessi all’Italia, 81,4 in sovvenzioni e 127 in prestiti per un totale che risulta essere superiore alla proposta della Commissione. Una vittoria targata Conte che permette di mettere da parte l’orrendo MES proposto a più riprese dai calenda o i renzi di turno.
I soldi dovrebbero arrivare ad aprile del 2021 e dovrebbero essere spesi entro il 2023 ma grazie ad un minuzioso lavoro di tagli e cucito della delegazione italiana del presidente Conte si è riusciti ad inserire una clausola che permette l’erogazione anticipata per un utilizzo retroattivo per le spese dovute alla crisi covid di Febbraio.

Per quanto concerne il famoso “freno” difeso a spada tratta da i Paesi bassi per aver diritto di veto sull’assegnazione dei fondi, anche li si è sceso ad un compromesso che annacqua l’idea di partenza del Primo ministro Rutte. Non ci  sarà la possibilità per un solo paese di bloccare l’iter bensì potrà segnalare al Consiglio delle irregolarità. Qualora il consiglio con una maggioranza relativa decidesse di bloccare l’erogazione per delle irregolarità sul utilizzo dei fondi da parte di uno stato membro, l’ultima decisione toccherà alla Commissione, dove l’unico olandese ad onor del vero è il Vice presidente della commissione Timmermans non proprio un amico di Rutte, Socialista e uno dei più favorevoli sostenitori alla solidarietà.

L’Italia c’è, è  viva e non ha voglia di mollare. Sembra la telecronaca di una finale di coppa d’europa ma è quello che la squadra italiana con il suo capitano (quello vero) Conte è riuscita a mettere in campo. Gioco aggressivo sin dai primi minuti, tattica e pazienza pronto sempre per un contropiede vincente. Più volte il Premier si è scontrato con il primo ministro Rutte. Fonti interne al consiglio parlano di un ultimo duro scontro sfociato alla mezzanotte dove la cancelliera Merkel e il Presidente francese Macron sono dovuti intervenire portandoli ad un bilaterale a parte.
Se per l’Italia possiamo parlare di un successo pur tra mille difficoltà non possiamo dire la stessa cosa per l’Europa in quanto sistema.

Nell’accordo le sovvenzioni scendono da 500 miliardi a 390 miliardi mentre i prestiti aumentano a 360 miliardi, ma l’italia come detto precedentemente ne esce a testa alta mantenendo i suoi fondi a fondo perduto e aumentando i prestiti a tassi bassissimi. L’Europa però perde colpi nel progetto ambizioso che la Commissione aveva delineato per il Green deal, la Ricerca e l’innovazione.
Il just transition fund cioè quel fondo dedicato per la transizione energetica è stato ridotto da 40 miliardi a 10.
Anche HORIZON Europe che racchiude tutti i progetti e investimenti per ricerca e innovazione ha perso ingenti risorse.
Per non parlare delle concessioni ottenute dai paesi frugali (Paesi Bassi, Austria,Danimarca e Svezia) che hanno ottenuto sconti sui rebates (minor contribuzione al budget europeo per i prossimi 7 anni) e sconti doganali soprattutto per i Paesi bassi.

Capitolo “Stato di Diritto”, anche Ungheria e Polonia ottengono rassicurazioni sul loro diritto per continuare a calpestare i diritti dei loro cittadini in patria.
Quello che forse emerge davanti a tutti, malgrado l’apparente soluzione temporanea e le celebrazioni del duo Merkel Macron, è proprio un indebolimento dell’asse franco tedesco con la cancelliera vero e proprio bersaglio dei paesi frugali che puntano a cambiare i poteri geopolitici dell’Europa. Il tempo ci dirà se l’europa cambierà pelle, per il momento godiamoci il primo piano di mutualizzazione del debito della storia europea grazie anche a Giuseppe Conte.

 

Il comunicato stampa

UE, CORRAO (M5S): CUCCHIAIO DI CONTE AL ’90, ADESSO IL MES È INUTILE

 

“Cucchiaio di Conte al 90′ e l’Italia porta a casa il risultato. Dopo quasi 5 giorni il Consiglio Europeo trova la quadra per il Budget pluriennale e il Recovery Fund. L’Italia ne esce vincitrice ottenendo il massimo. In totale saranno 209 miliardi di euro concessi all’Italia, 81,4 in sovvenzioni e 127 in prestiti per un totale che risulta essere superiore alla proposta della Commissione. Una vittoria targata Conte che permette di mettere da parte l’orrendo MES proposto a più riprese dai Calenda o i Renzi di turno”, così in una nota l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao.

“I soldi dovrebbero arrivare ad aprile del 2021 e dovrebbero essere spesi entro il 2023 ma grazie ad un minuzioso lavoro di tagli e cuci della delegazione italiana del presidente Conte si è riusciti ad inserire una clausola che permette l’erogazione anticipata per un utilizzo retroattivo per le spese dovute alla crisi covid di Febbraio. L’Italia c’è, è  viva e non ha voglia di mollare. Sembra la telecronaca di una finale di coppa d’Europa ma è quello che la squadra italiana con il suo capitano (quello vero) Conte è riuscita a mettere in campo. Gioco aggressivo sin dai primi minuti, tattica e pazienza pronto sempre per un contropiede vincente. Più volte il Premier si è scontrato con il primo ministro Rutte. Se per l’Italia possiamo parlare di un successo pur tra mille difficoltà non possiamo dire la stessa cosa per l’Europa in quanto sistema. Nell’accordo le sovvenzioni scendono da 500 miliardi a 390 miliardi mentre i prestiti aumentano, arrivano i tagli ai progetti ambiziosi che la Commissione aveva delineato sul Green deal, la Ricerca e l’innovazione”, conclude Corrao.

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