Mesi di sana pressione hanno sortito effetto. E’ stata archiviata, finalmente, con le parole di Giuseppe Conte, l’incresciosa vicenda del MES (con buona pace di tutti i suoi piazzisti, compresi quelli in maggioranza e al Governo), i cui potenziali danni abbiamo provato a spiegare in tutti i modi per mesi e mesi (grazie al prezioso di lavoro di Piernicola Pedicini, Raphael Raduzzi, Alvise Maniero e Pino Cabras, che ringrazio). Adesso è arrivato il momento, però, di riflettere anche sul tanto decantato Recovery Fund.
Giunge dalla Spagna, infatti, la notizia che il Governo di Madrid è intenzionato a rinunciare ai prestiti del Recovery Fund, limitandosi ad accettare i 72,7 miliardi di sussidi, che non rientrano nel calcolo del debito pubblico. Il motivo sono “le condizionalità associata ai fondi continua a essere un deterrente, così come il sospetto che prima o poi Bruxelles chiederà di nuovo aggiustamenti ai paesi che hanno il loro debito superiore al 100% del PIL. Visto che gli acquisti multimiliardari da parte della BCE hanno ridotto al minimo i tassi di interesse pagati da tutti i paesi sul proprio debito.
Il Tesoro spagnolo e italiano hanno emesso questa settimana obbligazioni a interesse negativo, roba alla tedesca per intenderci.
Archiviate una volta per tutte le velleità di quelli che sono abituati a fare debiti inutili (che tanto pagheranno i cittadini, loro si tengono i vantaggi della gestione), è il momento di riflettere su cosa realmente ci serve e qual è il reale costo e l’impatto dei debiti che facciamo, perchè già, senza usare strumenti diversi, ne stiamo facendo tanti.
p.s. Ritengo molto sbagliato che il DPCM consenta di continuare a giocare alle squadre, anche giovanili (di calcio, basket ecc), che giocano campionati regionali/nazionali e non a quelle che giocano a livello provinciale o locale/amatoriale. Lo dico con l’esperienza di chi è cresciuto nei campi di calcio e ha fatto tutta la trafila delle giovanili (nel calcio), ma anche alcuni anni di giovanili di basket. Lo sport giovanile è educazione, serve a crescere e a imparare a stare al mondo. Non si può consentire di farlo solo a quelli “più bravi”. Potrei capire il far continuare serie A e coppe europee, dove si è strapagati per “intrattenere”. Ma del resto o tutti o nessuno. Nelle serie minori e giovanili questa distinzione non ha senso.