Senza entrare per ora nel merito della vicenda statunitense (su cui si sprecano i commenti dei tuttologi), io credo sia realmente urgente una regolamentazione pubblica dei social network.
Possono delle multimiliardarie società private decidere cosa sia vero e cosa sia falso? Cosa sia degno e cosa no? Cosa è buono e cosa è cattivo?
Io dico di NO.
Anzi come legislatori siamo parecchio in ritardo e i social sono già, per questa ragione, avamposto della disinformazione e della manipolazione della realtà, dove agenzie di comunicazione private ed eserciti di profili falsi (basati non si sa in quale posto del mondo), possono permettersi di creare “fake idols”, orientare opinioni pubbliche e/o aizzare gruppi di cittadini vulnerabili (analfabeti funzionali) in una direzione o nell’altra.
Se non si vuole lasciare buona parte della politica globale nelle mani dei CdA di Facebook e Twitter, credo che una regolamentazione totale sia urgentissima.