Russia. Ecco cosa c’è dietro l’arresto di Aleksey Navalny

Si dice che quel che si ha lo si apprezza solo quando viene a mancare.
Per noi questo vale per le garanzie costituzionali, i diritti civili, per le libertà che siamo abituati a dare per scontate.
Eppure non era così prima e non è così neanche oggi in molti posti del Mondo. L’arresto di Alexey Navalny, atterrato a Mosca per la prima volta dopo il tentato avvelenamento la scorsa estate, è un esempio di garanzie, diritti e libertà negate.
Prima il suo aereo fatto atterrare su un altro hub, per evitare le folle di sostenitori che lo aspettavano a braccia aperte, poi il processo per direttissima in polizia e la detenzione senza possibilità di vedere i propri legali.
Ma chi è Aleksey Navalny? Essenzialmente il leader dell’opposizione russa, un uomo che ha dedicato anni della sua vita a raccontare (via blog) la corruzione sistemica del sistema oligarchico russo, fino a diventare la principale figura di contrapposizione a Vladimir Putin. Dopo il sospetto avvelenamento e le cure in Germania, era appena rientrato a Mosca per continuare la sua battaglia, ma è stato arrestato per presunte violazioni di obblighi detentivi precedenti (sempre per motivi politici).
La detenzione di oppositori politici è contraria agli impegni internazionali della Russia e Navalny va liberato immediatamente.
Troppa gente ancora non comprende la fortuna di avere garanzie costituzionali (come in italia) e quanto queste vadano difese come la cosa più importante che abbiamo.
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