Cosa sapete della famigerata Reading Room riservata a noi parlamentari europei?
In una crisi pandemica che dura ormai da quasi un anno qui in Europa, l’arrivo dei vaccini sembra aver portato un po’ di sollievo e speranza (sul piano sanitario, quello economico è un altro discorso) e in questo frangente la Commissione Europea ha sicuramente giocato un ruolo importante sia nel finanziamento della ricerca e sviluppo del vaccino che sul piano di acquisizione centralizzata ed equa distribuzione a livello europeo.
Ma c’è un ma. C’e’ una macchia che contraddistingue l’operato della Commissione e si chiama TRASPARENZA, questa sconosciuta.
Non è la prima volta che la Commissione viene coinvolta o accusata di non essere trasparente sull’operato in determinate negoziazioni, non solo in campo farmaceutico. Una macchia che finisce per intaccare la reputazione di tutta l’Unione Europea.
Già da mesi si rincorrevano voci sulla mancanza d’informazioni sui contratti che la Commissione aveva negoziato con le singole case farmaceutiche, sui prezzi, le clausole e le tempistiche. Dopo un interminabile tira e molla con ripetute pressioni dell’opinione pubblica e di noi MEPS (eurodeputati), si è riusciti a ottenere la possibilità di visionare il contratto stipulato tra #CoreVac e Commissione, nella Reading Room della Commissione stessa, ma secondo criteri palesemente ambigui e non del tutto trasparenti.
Prima di poter accedere al documento è stato imposto l’obbligo di dover firmare una delibera in cui si dichiarava di non voler divulgare ciò che si leggeva. Tra le altre richieste per accedere al file c’era il divieto di portare con se il proprio cellulare, di fare foto e prendere appunti scritti.
Questa ambiguità sull’accessibilità ad un singolo contratto con una delle multinazionali da già un’idea come certe volte il privato prevale sul pubblico e come dossier d’interesse comune che dovrebbero essere noti già al momento dell’accordo non dovrebbero essere segregati e silenziati per nessuna ragione.
Nelle 66 pagine del contratto molti passaggi importanti erano censurati e tagliati (tipo sulla responsabilità per gli effetti collaterali), il che mette l’accento sull’importanza futura nel cambiare le regole e la trasparenza in seno alle istituzioni europee per qualsiasi accordo presente e futuro che verrà preso nell’intessere dei cittadini europei.
Non è la prima volta che commentiamo l’accesso alla reading room per poter prendere visione degli accordi che la Commissione ratifica con enti privati o altre amministrazioni internazionali. Lo stesso processo della reading room era stato attuato con le negoziazioni dell’accordo commerciale del #TTIP con gli Stati Uniti, stessa situazione, stessa censura.
Ma il caso dei vaccini è ancora piu’ grave perche a mio modo di vedere permette ad un’impresa privata di decidere quello che i deputati, unici rappresentanti diretti del popolo, possono leggere. Ma è bene sottolineare che il vaccino non è stato sviluppato grazie alle case farmaceutiche bensì attraverso fondi pubblici che hanno pagato la ricerca, lo sviluppo e la produzione e che pagheranno in caso di difetti degli stessi. Per fare un esempio Pfizer incasserà circa 20 miliardi di euro anche grazie ai fondi pubblici spesi per tutto lo sviluppo del vaccino.
Come ben detto dal mio collega Piernicola Pedicini è ora di pensare ad una casa farmaceutica europea e pubblica che sia sottoposta a criteri di trasparenza totali. Nel frattempo come gruppo dei Verdi al parlamento europeo (dove ci sono molti eurodeputati “battaglieri” di vari Paesi) faremo di tutto per desecretare i contratti e tutte le loro clausole e renderle conoscibili ai cittadini di tutta Europa.