L’eurodeputato siciliano portò per la prima volta nel 2015 il tema della mafia rurale in Parlamento Europeo. “Adesso si faccia chiarezza sulle connivenze”.
“Oggi è una giornata storica per l’Italia. Per la prima volta il gotha della mafia rurale è sul banco degli imputati per il Maxiprocesso ‘Nebrodi. 111 imputati coinvolti, 94 arresti, 150 aziende agricole sequestrate per un business di 1 miliardo e mezzo di fondi UE. Una vittoria epocale dello Stato, ma soprattutto il risultato dell’impegno, della passione civile, della competenza e del coraggio di Giuseppe Antoci, che ci ha messo la faccia rischiando la vita” – così commenta l’eurodeputato Ignazio Corrao il maxiprocesso che si inaugura oggi a Messina e che vede alla sbarra le cosche mafiose dei Nebrodi.
“Tutto gira attorno a quei miliardi di fondi UE che la mafia per anni – spiega Corrao – ha sottratto all’agricoltura e agli imprenditori onesti per rafforzarsi, finanziarsi le latitanze, proteggersi, corrompere, conquistare pezzi dell’economia. Ma attenzione, non siamo davanti un semplice processo per truffa. Siamo di fronte all’atto finale della guerra contro un sistema criminale che ha portato la mafia dei pascoli ad essere tra le più pericolose, violente e potenti organizzazioni criminali in Italia, con coperture eccellenti e colletti bianchi al soldo. Un sistema che denuncio da tempo, sin dal 2015, quando portai per la prima volta il tema della mafia rurale all’interno del Parlamento UE, nel cuore dell’Europa che in quel momento era all’oscuro di tutto”.
“Oggi insieme a Giuseppe Antoci – sottolinea ancora Corrao – combattiamo al fianco dello Stato per portare il protocollo antimafia in Europa e dare la caccia alle mafie rurali che perversano indisturbate in Europa. Ma soprattutto in questa giornata epocale mi auspico che si possa alzare il livello dell’indagine alla zona grigia, quella dei pezzi dello Stato che per decenni hanno permesso alle mafie di rubare i miliardi UE” – conclude l’eurodeputato.
L’intervento di Corrao in Parlamento Europeo del 2015